Milano, 22 gen. (askanews) – Sono il gruppo Parmacotto e Salumi Coati le prime due aziende italiane ad aver avuto il via libera a esportare i salumi cotti in Giappone. L’autorizzazione arriva dopo l’accordo raggiunto nel maggio 2023 tra i servizi veterinari del ministero della Salute italiano e quelli del ministry of Agriculture, forestry and fisheries giapponese a proposito dei requisiti sanitari necessari per la rimozione del bando dovuto alla Peste suina africana.
La riapertura delle frontiere del mercato giapponese per Coati significa l’autorizzazione all’export per il salumificio in Valpolicella, che arriva a meno di un anno dall’incendio che ha raso al suolo lo stabilimento di Arbizzano di Negrar. Per Parmacotto la certificazione riguarda lo storico stabilimento di San Vitale Baganza (Parma) che processerà carni di suino sottoposte a trattamento termico.
“Quella che ci ha portato a essere uno dei primi stabilimenti autorizzati a riprendere l’export di carni e prodotti a base di carne suina in Giappone è stata una procedura lunga e complicata – spiega Giampaolo Coati, direttore generale Salumi Coati – Siamo molto orgogliosi di questo importante risultato, che arriva a quasi un anno dall’incendio e che premia un impegno che non è mai venuto meno, nonostante le difficoltà. A tutti i nostri collaboratori va un sentito ringraziamento: è soprattutto grazie a loro che siamo riusciti a ripartire, più forti di ogni avversità, dimostrando di essere all’altezza dei più alti standard internazionali. Questa ottima notizia porta una ventata di ottimismo per affrontare al meglio le sfide che riserva il 2024: anno che continuerà a vedere l’export tra gli obiettivi di crescita dell’azienda”.
“È con grande orgoglio che annunciamo di aver ottenuto questa certificazione per il nostro ‘storico’ stabilimento di San Vitale Baganza. Tengo a sottolineare che in Italia solo due poli produttivi hanno ottenuto questo riconoscimento – ha sottolineato Andrea Schivazappa, Ceo Parmacotto Group – Quest’ulteriore sfida rientra perfettamente nella nostra strategia di internazionalizzazione che ci vede crescere a doppia cifra, sia in Europa che in Usa. Come gruppo vogliamo affrontare il mercato Giappone con motivazione e fiducia, consapevoli della grande responsabilità che ci aspetta anche nei confronti del nostro territorio”.