Milano, 19 gen. (askanews) – Isp (Independent Service Providers) rivolge un appello per sensibilizzare la presidente Von der Leyen e i Commissari Europei sulla necessità “urgente” di dare risposte circa l’accesso ai dati dei veicoli a favore dei consumatori e della libera concorrenza.
L’inerzia normativa della Commissione Europea, spiega Isp, incide sull’innovazione nei servizi digitali per i veicoli connessi e di conseguenza è un detrimento per i consumatori. Da oltre sette anni la Commissione Europea ha dichiarato il proprio impegno per trovare una soluzione condivisa sul tema della raccolta dei dati sui veicoli in Europa.
Una proposta di regolamentazione è stata approvata dal Comitato di Controllo della Commissione, ma è attualmente in attesa di approvazione con la Presidente Von der Leyen. “La bozza è pronta, è una questione di volontà politica ufficializzarla in tempi rapidi” spiega Isp.
Un’ampia coalizione di parti interessate, tra cui consumatori, fornitori di componenti auto, società di leasing e noleggio, concessionari, officine e assicuratori “invitano la presidente Von der Leyen e i suoi Commissari a presentare con urgenza una legislazione settoriale specifica sull’accesso ai dati dei veicoli, ed a discutere circa il vero valore dei dati generati dai veicoli per i consumatori e per le imprese”.
Isp è una coalizione di 10 associazioni che coprono vari settori dell’industria auto che, insieme alle proprie corrispondenti Associazioni nazionali, tra cui Assogomma, rappresentano l’80% del settore e dei servizi di mobilità in Europa: circa 500.000 aziende e 4,5 milioni di posti di lavoro, un mercato da 240 miliardi di euro solo per i ricambi dei veicoli e la manodopera delle officine, e il 53% degli acquisti annuali di auto in Europa, ed oltre 100 associazioni di mobilità (autisti).
L’attuale quasi monopolio dei dati dei veicoli da parte dei costruttori sta ostacolando lo sviluppo di potenziali servizi che i fornitori di servizi indipendenti, cioè, slegati dai costruttori, potrebbero offrire. Il controllo del costruttore sui dati del veicolo “limita la scelta dei consumatori, la concorrenza e l’innovazione dei servizi”.
Avendo riconosciuto che la legge sui dati o Data Act non è sufficiente per coprire gli aspetti tecnici nell’industria automobilistica, la Commissione Europea è da tempo al lavoro per una legislazione settoriale specifica sull’accesso ai dati, alle funzioni e alle informazioni del veicolo. L’urgenza massima di definire la questione è dettata dal fatto che nel mese di luglio 2024, entreranno in vigore le nuove leggi sulla sicurezza informatica, che potrebbero portare alla progressiva chiusura della porta Obd, l’unico accesso ai dati del veicolo da parte di terzi (la porta diagnostica di bordo).
In conclusione Isp sostiene che “l’Ue deve urgentemente mettere in atto la parità di accesso ai dati generati dai veicoli per tutti gli attori del mercato, fornendo una legislazione settoriale specifica che protegga la scelta dei consumatori e incoraggi la libera concorrenza e gli investimenti nella trasformazione digitale e nel business basato sui dati”.