Firenze, 19 gen. (askanews) – Roy Roger’s, azienda fiorentina specializzata nel denim e nel casualwear, ha affidato la licenza di produzione e distribuzione della linea 3-16 anni a Miniconf, una delle più importanti realtà italiane specializzate nell’abbigliamento kids. La nuova collezione, formata da un centinaio di capi, ha debuttato, per l’autunno inverno 2024, a Pitti Bimbo. Giovanni Basagni è fondatore e presidente di Miniconf. “La collaborazione con Roy Roger’s nasce qualche mese fa, dopo i primi contatti con la famiglia Biondi. E’ un’azienda storica, ha 71 anni di vita, noi 50. Siamo due aziende toscane, che condividono valori che sono alla base del futuro della nostra relazione. La collezione Roy Roger’s viene presentata per la prima volta in questo Autunno Inverno 2024, sono circa 100 capi, prevalentemente jeans, che poi si porta dietro ovviamente tutta una merceologia interpretata da Miniconf”, spiega Giovanni Basagni, fondatore e presidente di Miniconf.
Altre novità importanti riguardano iDo. “Il marchio iDo -osserva Basagni- si porta da tempo dietro la sua linea distributiva monomarca. Quest’anno abbiamo in previsione di aprire circa 20 punti vendita all’interno del mercato italiano che si vanno ad aggiungere ai 45 attuali. Quindi avremo una rete che supera i 60 punti vendita. Comincia ad avere una sua importanza all’interno della distribuzione italiana, in termini di monomarca, coniugata con la distribuzione multimarca. Abbiamo quindi una rappresentazione importante del marchio all’interno del mercato nazionale”.
Il mercato 2023, per Miniconf, ha segnato una continuità col 2022, ma Basagni si sofferma sulle difficoltà attuali: “Da una parte la crisi che ha intaccato il portafoglio, dall’altra i cambiamenti climatici, sicuramente siamo in un processo di mercato dove calano gli ingressi nei negozi, non soltanto nel bambino, nella moda in generale del 10, 15%. Questo condiziona i volumi di vendita. Ad oggi noi ci dobbiamo aggiungere la novità del Mar Rosso, e quindi avendo produzioni in Asia, stiamo già subendo i ritardi nelle consegne e costi che minimo raddoppiano rispetto al post-pandemia”.