Cape Canaveral, 19 gen. (askanews) – “L’Agenzia Spaziale Italiana contribuisce a questa missione con attività ‘pre-flight’, ormai svolte, ‘in-flight’ e ‘post-flight’; c’è tutta una parte di sperimentazione sulla Stazione Spaziale Internazionale, sono sei gli esperimenti che sono supportati dall’Agenzia Spaziale, poi c’è tutta una parte di follow-up che riguarda anche attività di educational, di diffusione della cultura scientifica-spaziale, organizzazione di webinair, incontri con il nostro astronauta quando tornerà sulla Terra e realizzazione di kit illustrativi su come si fa ricerca nello spazio che saranno distribuiti a circa 50 scuole sul territorio nazionale”.
Così il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente, a proposito del lancio della missione Ax-3 partita dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, con a bordo il colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana Walter Villadei. La “parte italiana” della missione Ax-3 è chiamata “Voluntas”.
Dall’inizio del programma Stazione Spaziale fino ad oggi, esclusa la missione AX-3, l’ASI ha condotto 77 esperimenti. Con la missione AX-3 l’Italia conferma nuovamente il suo ruolo incrementando di 6 esperimenti in totale (3 di biologia e biotecnologia, 2 fisiologia umana e 1 di sviluppo tecnologia) e portando complessivamente a 83 il numero delle attività di ricerca e sviluppo italiane svolte in questi 25 anni di vita operativa della ISS.
Tra gli esperimenti che saranno condotti durante la missione AX-3, alcuni di quelli coordinati dall’ASI rappresentano lo sviluppo e l’incremento di esperimenti già presenti a bordo dalla Stazione, altri verranno condotti a terra su campioni biologici prelevati prima e dopo il volo. Nel dettaglio, “Beta-Amyloid Aggregation Update” vuole contribuire al progresso della conoscenza sulle malattie neurodegenerative, quali il morbo di Alzheimer, che sono di fondamentale importanza per la messa a punto di nuove terapie per le patologie legate all’invecchiamento sulla Terra. “Light Ion Detector for ALTEA, Anomalous Long-Term Effects on Astronauts (LIDAL), affronta un aspetto critico dell’esplorazione umana dello spazio, ovvero l’esposizione all’ambiente radiativo spaziale, dannoso per uomini e materiali. “Ovarian Research In microgravity cONditions (ORION)” è finalizzato allo studio della fertilità femminile, in particolare sulla funzionalità ovarica in microgravità. “PROtection MEdiated by antioxidant nanoTEchnOlogy against neuronal damage in space II (PROMETEO II)” si focalizza sullo studio di potenziali contromisure per lo stress ossidativo indotto dall’ambiente spaziale sul sistema nervoso. “AstRNAuts” mira a identificare firme molecolari che possano essere utilizzate dagli astronauti per il monitoraggio autonomo del proprio stato di salute durante il volo spaziale. “NUT” studia l’alterazione di specifici marcatori molecolari indotta dallo stress legato alle missioni spaziali di breve durata e le confronterà con gli effetti osservati nelle missioni a bordo di sottomarini.
Immagini: Aeronautica Militare.