Roma, 18 gen. (askanews) – Parlamentari romani uniti nell’idea di riconoscere a Roma poteri e fondi da vera Capitale, ma ancora alla ricerca di un percorso unitario per individuarli e renderli effettivi. Intervenendo nel corso del consiglio straordinario dell’Assemblea Capitolina in corso in Campidoglio e dedicato alla riforma dell’ordinamento di Roma capitale, il deputato dem Roberto Morassut ha sottolineato che “c’è bisogno di un salto di qualità che può basarsi su un consenso che si è raggiungo nella scorsa legislatura, e quello deve essere il punto di partenza”. “Purtroppo il tema di Roma non innamora, ma crea delle allergie – ha notato Morassut -.
Sull’autonomia ci sono divergenze, ma su questo no. Dare a Roma, un ente territoriale sui generis, che non è pienamente una Regione ma non è più nemmeno un ente comunale, poteri legislativi che possano farla avanzare di rango. Questo disegno è a portata di mano. Con i tempi della riforma costituzionale, – secondo Morassut – bisogna fare il possibile per garantire quanto è possibile”.
Il deputato di Fdi Massimo Milani, intervenuto al posto del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli che aveva assistito all’apertura del consiglio, ha spiegato che “c’è tutta la volontà da parte della maggioranza perché si arrivi entro la legislatura a concludere un percorso atteso dalla città da molti anni. In quasi tutte le capitali europee questo accade, viene riconosciuto uno status specifico”. Rivolto al sindaco Gualtieri, però, ha chiesto anche “che questa città riaqucisti lo smalto che merita, è una ferita per ogni cittadino. Non è una critica: lei siede qui da 2 anni, è un problema che la città vive da molto tempo. Chiunque occupi questi scranni sappia che è fondamentale rilanciare l’immagine della città, e questo, sindaco, compete oggi a lei”.
Con una nota, i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, il senatore Maurizio Gasparri e l’onorevole Paolo Barelli “come parlamentari romani” si sono detti “particolarmente impegnati affinché, in questa legislatura, si intervenga anche a livello costituzionale per dare alla nostra città, finalmente, quei poteri che sono indispensabili per consentire un governo del territorio all’altezza delle responsabilità che incombono su Roma”.
“Come promotori di proposte di legge, sia ordinaria che costituzionale, sul tema di Roma Capitale – hanno aggiunto 1 assumeremo ulteriori iniziative come Forza Italia, annunciandole già nel Congresso che terremo domenica mattina, a Roma, affinché al più presto anche il tema di Roma Capitale sia affrontato dal Parlamento, per arrivare a delle decisioni che sfiorammo nella legislatura precedente, ma che in questa dobbiamo assolutamente conseguire”.
Più favorevole a un provvedimento ‘leggero’ il parlamentare M5S Francesco Silvestri: “Abbiamo perso dei mesi sui perimetri amministrativi – ha ricordato in Aula Giulio Cesare -: per capire se rimettere le province, togliere il comune e fare tutta città metropolitana. Tralasciando il dato principale, cioè che la città ha bisogno di funzioni amministrativi e riforme. Noi come M5s abbiamo fatto una proposta molto snella – ha ricordato -. Non dobbiamo cercare la riforma per forza per fare i titoloni e farei padri costituenti. Serve un accordo politico trasversale sulle funzioni, come per esempio la partecipazione al tavolo unico dei trasporti, sulla rigenerazione, sulla questione rifiuti. Procedure snelle- ha raccomandato -. Facciamo un percorso veloce su questo in commissione. Poi si farà un altro percorso dove si parlerà del resto, perché quello è il veleno dove si consuma una attesa che questa città non può più permettersi”.
Ancora diversa la proposta di ripresa del tema in Parlamento immaginata dal verde Angelo Bonelli: “Siamo disponibili ad avviare un confronto perché c’è la necessità e l’urgenza di individuare le funzioni per migliorare la qualità della vita. Il primo passaggio deve essere una mozione parlamentare per riprendere il procedimento legislativo che individui queste funzioni”. “Il nostro gruppo – ha aggiunto Bonelli – è disponibile e sentiamo l’urgenza e la necessità di dare supporto a questo processo di trasformazione. Io però non penso che i poteri commissariali possano risolvere i problemi dei cittadini – ha rimarcato Bonelli -e su questo c’è differenza di vedute tra noi il sindaco”.