Roma, 18 gen.(askanews) – Il rapporto tra Italia e Africa e Italia e Medio Oriente è sempre più stretto e vitale. E grande slancio sarà impresso dalla Conferenza Italia-Africa che si terrà a Roma il 28 e 29 gennaio, durante la quale sarà presentato il Piano Mattei, un cardine su cui lavorare per tessere e rafforzare le relazioni tra l’Italia e il Continente africano, secondo il presidente di Confindustria Assafrica&Mediterraneo Massimo Dal Checco.
“Questo piano Mattei porterà sicuramente un grande beneficio allo sviluppo del nostro business in questi Paesi che comporta non solo l’esportazione ma anche l’internazionalizzazione delle nostre imprese, l’apertura lì delle nostre imprese e quindi un grande vantaggio ai territori locali. Tutto il mondo sta andando a investire in Africa, per questo c’è questo bivio tra cui devono scegliere i governi africani: tra andare più verso il mondo occidentale ma con regole molto severe in termini di sostenibilità ed etica del modo di lavorare, oppure andare verso un mondo dove le regole sono meno puntuali che è quel mondo cinese, russo e dei Paesi non in linea con principi dell’Occidente. Questa è una scelta che sarà fatta a macchia di leopardo, le scelte saranno differenti”.
Bivio che vedrà nel 2024 un anno di snodo, secondo Dal Checco che è alla guida della rappresentanza confindustriale internazionale attiva da oltre 40 anni in oltre 70 paesi tra Africa e Medio Oriente, seguendo le esigenze delle oltre 140 imprese associate.
“Sarà un anno in cui vedremo come queste traiettorie verranno definite e confidiamo che quel modo di lavorare che abbiamo noi occidentali e spero a maggior vantaggio italiano per il nostro modo di operare possa portare dei benefici per tutto il nostro mondo industriale”.
Un mondo, quello del Continente africano dove bisogna portare soluzioni e opportunità sempre più attrattive per superare la concorrenza di altre potenze internazionali, Russia, Cina e anche Turchia. “Chi è cresciuto tantissimo negli ultimi 10 anni è la Turchia che ha avuto un ruolo importantissimo sul mercato economico africano, e ha avuto una crescita molto importante ed è stato un vero competitor, nuovo, perché c’era ma non era così presente. La Cina ha conquistato una parte molto importante dell’Africa ma con regole tutte loro, non è obbligata a seguire le regole Occidentali e con una quantità di denaro spropositata”.
“Il modo di lavorare italiano è completamente diverso e da questo anche il nome del Piano Mattei. Questo modo di non essere predatorio nel modo di fare business ha portato un riconoscimento molto importante sia in termini di crescita della società che di relazioni con le comunità locali. E questo modo di lavorare è un po’ la filosofia di questo Piano Mattei e quindi di riuscire ad avere grandi opportunità per le nostre imprese e creare una serie di relazioni con le persone africane che abbiano continuità nel tempo”.