Roma, 17 gen. (askanews) – Bagarre in aula alla Camera durante il dibattito sulle comunicazioni del guardasigilli Carlo Nordio sull’amministrazione della giustizia. A suscitare le proteste e la censura da parte della presidenza, l’intervento del deputato M5s Federico Cafiero De Raho.
“Allarma – ha detto ex procuratore antimafia – l’attenzione ossessiva che il Ministro e il governo hanno sulla pubblicazione e sulla informazione del contenuto delle intercettazioni. Il silenzio sulle ordinanze di custodia cautelare lo riteniamo molto grave, il silenzio sui contenuti delle intercettazioni ostacola la prevenzione dei reati. Lei Ministro, la presidente Meloni e tutti voi della maggioranza sapete che il silenzio è omertà e sapete che le mafie si proteggono con l’omertà. La vostra politica è un favore alle mafie, voi fate quello che le mafie nei loro territori impongono con l’intimidazione. Zittite la stampa e le persone: mai le mafie hanno avuto un trattamento così favorevole”.
“Non si può sostenere in quest’aula che quello che si sta facendo, ovvero la norma che tutti chiamano bavaglio abbia la funzione di silenziare la stampa ed è la tecnica che usa la mafia”, ha reagito il deputato Roberto Giachetti chiedendo alla presidenza della Camera “di verificare quello che è stato detto perché non tutto può essere perché quelle parole lasciano intendere che qui sui fanno le cose come le fanno i mafiosi”.
De Raho ha preso la parola precisando: “Ho grande rispetto sia per il Ministro, che per l’aula e per la politica. La mia affermazione era la seguente: non consentire la pubblicazione dei contenuti delle conversazioni, la pubblicazione delle ordinanze, determina il silenzio. Il silenzio è l’omertà e l’omertà è uno dei pilastri dell’associazione mafiosa. Ho detto questo senza voler infangare nessuno”.
Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè ha censurato le parole del deputato pentastellato: “Il sillogismo che ha appena spiegato non è accettabile in quest’aula. Il sillogismo secondo il quale all’omertà corrisponde il silenzio e la categoria si applica a questo governo è inaccettabile. Avevo inteso omertà nel senso di nascondere qualcosa ma se lei lo riporta a un senso criminale devo richiamarla e devo censurare il suo intervento”.
Sulla questione si è difeso il ministro Nordio: “Non voglio fare l’avvocato difensore di nessuno ma il collega Cafiero De Raho e altri credo abbiano in perfetta buona fede il complesso di Senofane. Senofane diceva che i traci dipingono gli dei con gli occhi azzurri e i capelli rossi, gli africani con occhi neri e i capelli ricciuti e se un triangolo potesse pensare vedrebbe Dio fatto a triangolo. Vuol dire che ognuno vede la realtà secondo la lente deformata dei propri pregiudizi. Non mi stupisco che una persona che ha dedicato la vita all’antimafia e all’anticorruzione veda tutto il mondo come una sorta di cospirazione, sotto ogni ponte veda un appalto truccato, un favore alla mafia. È una sorta di vizio mentale, prendiamolo ma non è così”.