Roma, 11 gen. (askanews) – Quella chiusa oggi è stata una seduta a suo modo storica per la Borsa di Tokyo: l’indice Nikkei, in salita per il quarto giorno consecutivo, ha superato la soglia di 35mila yen, arrivando al livello più alto da febbraio del 1990, un anno che ha un connotato simbolico per l’economia nipponica.
La crescita medcia 608 yen nel corso della giornata, chiudendo a 35.049 yen. Ad un certo punto il guadagno si è ampliato nel pomeriggio fino a superare i 700 punti. Secondo gli analisti, i fattori che hanno spinto a scommettere sui titoli del listino presente piazza giapponese sono stati lo yen particolarmente debole e i guadagni dei titoli hi-tech negli Usa.
A spingere in particolare sono i titoli dei semiconduttori e, in generale, i titoli legati a compagnie che si basano sull’export che si avvantaggiano dell’indebolimento dello yen rispetto al dollaro. A favorire l’afflusso di nuovi fondi sul mercato, inoltre, è anche intervenuto il nuovo programma lanciato dal governo e chiamato Nippon Individual Savings Account, che punta a spingere gli investitori al dettaglio nipponici a mettere i loro risparmi in borsa attraverso un veicolo d’investimento esentasse.
La data del 1990, al di là del fatto in sé, ha per l’economia giapponese una particolare simbologia: rappresenta l’anno in cui scoppiò la “Baburu”, cioè la bolla economica che aveva portato negli anni ’80 del secolo scorso grande euforia nel Sol Levante, allora seconda potenza economica globale con velleità di intaccare la posizione preminente degli Stati uniti.