Venezia, 10 gen. (askanews) – “Insistere nel destinare ingenti risorse (quasi 1,8 miliardi di euro nel triennio 2022-2024) solo per incentivare l’acquisto di auto elettriche o ibride plug-in è un errore che non tiene conto delle esigenze della maggior parte dei cittadini italiani. Il 2023 si è infatti chiuso, come l’anno precedente, con un numero di richieste che hanno usato meno della metà degli incentivi messi a disposizione per queste tipologie di alimentazione, mentre i fondi per le auto a combustione interna (fascia 61-135 g/km di CO2) e per i motocicli e ciclomotori a combustione interna (ICE) si esauriscono in pochi giorni”.
La riflessione è di Massimo Speri, Presidente della Federazione Autoriparatori di Confartigianato Imprese Veneto che aggiunge: “riteniamo che gli incentivi si accaniscano sul forzare un ricambio dell’auto che i cittadini non vogliono o non possono ancora sostenere. Serve un cambio di rotta e, sarebbe opportuno avvenisse entro febbraio quando è previsto il via libera e l’effettiva attuazione del decreto riguardante i recenti incentivi per l’acquisto di veicoli per il 2024”.