Roma, 9 gen. (askanews) – “L’attenzione è elevata da parte del nostro sistema di sorveglianza alle frontiere”, dice in un’intervista al Messaggero il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parlando dei controlli agli sbarchi dei migranti, ma “certamente il rischio che agiscano dei lupi solitari”, rischio che “non va mai sottovalutato, come dimostrato dai gravi episodi accaduti recentemente in Europa. Non vi sono, comunque, allarmi specifici. Ma l’attenzione deverimanere alta”.
“In occasione di ogni sbarco, con il concorso di Frontex, viene svolta unaattenta attività di screening e identifica- zione, che ha portato all’arresto nel 2023 di 154 stranieri, per lo più tunisini, già gravati da provvedimenti di espulsione. Occor- re considerare che numeri non facilmente sostenibili, dal punto di vista della concreta possibilità di politiche di integrazione, generano inevitabilmente condizioni di emarginazione che possono incidere anche sui temi della sicurezza. Anche sotto questo aspetto stiamo sviluppando una più intensa attività di controllo”, spiega Piantedosi al quotidiano.
“Sono stati espulsi per motivi di sicurezza nazionale legati al rischio radicalizzazione 77 stranieri nel 2023, di cui 27 dopo il 7 ottobre, e 2 nel 2024. Sempre per motivi di sicurezza nazionale sono stati inoltre rimpatriati 7 stranieri sospettati di essere coinvolti nel sostegno a reti jihadiste internazionali e per gravi turbative dell’ordine pubblico, provvedimenti resi possibili anche grazie alle misure introdotte dal governo”.
E contro i lupi solitari “fin da subito abbiamo innalzato al massimo livello le attività di prevenzione antiterrorismo. Ab- biamo rafforzato il presidio a difesa degli obiettivi sensibili. Abbiamo intensificato il monitoraggio degli ambienti potenzialmente più problematici sul fronte dell’estremismo e i dati di cui ho detto, riguardanti le persone individuate ed espulse, ne sono la dimostrazione. Esiste il pericolo di radicalizzazione e le operazioni recentemente condotte in Eu- ropa – Germania e Spagna in primis – sono la testimonianza dell’attuale livello di minaccia. In Italia sono state intensificate su questo fronte le attività di indagine come testimoniano le operazioni portate a termine negli ultimi mesi aMilano, Genova, Brescia e in ultimo a Padova. Lo scambio di informazioni tra organismi di polizia in ambito internazionale è costante”.