Roma, 9 gen. (askanews) – Con 208 voti favorevoli e zero contrari, il Parlamento della Corea del Sud ha adottato un progetto di legge che vieta il commercio di carne di cane, una pratica tradizionale che divide vecchi e giovani e che gli attivisti definiscono una “vergogna” per il Paese. Il testo entrerà in vigore dopo un periodo di “grazia” di tre anni e dopo l’approvazione definitiva del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol.
Da anni gli animalisti manifestano a sostegno del divieto della vendita di carne di cane, anche con blitz mirati per il salvataggio dei cuccioli.
Nelle immagini si vede anche la partecipazione dell’attrice Kim Basinger, mentre tiene in braccio un finto cane morto.
Ma a scendere in piazza ci sono anche gli allevatori di cani da macello, che inscenano banchetti in strada e a novembre 2023 sono finiti in scontri con la polizia. In quell’occasione il presidente della “Associazione nazionale degli allevamenti di cani”, Ju Yeong-bong, ha dichiarato: “Né il presidente, né la moglie del presidente, né soprattutto il ministro dell’Agricoltura, né i membri del Parlamento, né gli uomini politici hanno il potere di privare il popolo del diritto di alimentarsi. Privare ciascun cittadino del suo diritto all’alimentazione è una atrocità e un atto di violenza”.
L’allevamento, la vendita e l’abbattimento dei cani a fini di consumo alimentare saranno sanzionati con una pena fino a tre anni di carcere e una multa da 30 milioni di won (20.800 euro).
Ogni anno in Corea del Sud un milione di cani viene ucciso per essere mangiato, ma il loro consumo è fortemente diminuito negli ultimi anni, mentre i sudcoreani iniziano ad adottarli come animali da compagnia.
“Sono felice che la Corea del Sud possa ormai chiudere un capitolo miserabile della nostra storia e aprirsi al futuro”, nel rispetto dei cani, ha commentato la direttrice esecutiva dell’organizzazione Human Society International/Corea, JungAh Chae.