Roma, 4 gen. (askanews) – Va bene occuparsi della “questione morale, basta che stabiliamo le regole d’ingaggio”. Così la premier Giorgia Meloni, risponde al presidente M5S, Giuseppe Conte, affermando di essere stata “raggiunta da una appassionante lettera di Giuseppe Conte che mi dice che per una questione di opportunità devo far dimettere” una serie di persone “altrimenti c’è una questione morale”.
“Non è una novità – ha detto Meloni – perché il M5S ha chiesto sempre le dimissioni di quelli che venivano raggiunti da un avviso di garanzia con una eccezione: gli esponenti del M5S”
“Giuseppe Conte – ha attaccato – è stato indagato e non si è dimesso, Virginia Raggi è stata indagata e Conte l’ha sostenuta alla ricandidatura a sindaco, Beppe Grillo indagato e Conte gli ha fatto la solidarietà. E due giorni prima di scrivere la lettera con cui Conte mi chiede di far dimettere tutti per varie ragioni, nomina presidente del partito una persona condannata in primo e secondo grado”.
“Questa idea per la quale, a sinistra generalmente intesa, si è garantisti con i propri ai massimi livelli cucce del cane comprese e giustizialisti con gli altri è un meccanismo che non funziona e che io non ho applicato in passato e quindi prego di non farmi lezioni di morale”, ha concluso.