Roma, 3 gen. (askanews) – I pubblici ministeri sudcoreani hanno incriminato oggi un ex dirigente della Samsung Electronics con l’accusa di aver divulgato tecnologie chiave dei semiconduttori del colosso tecnologico a una società cinese in cambio di denaro. Lo segnala l’agenzia di stampa Yonhap.
L’ufficio della procura del distretto centrale di Seoul ha incriminato il dipendente di Samsung – di cui è stato dato solo il cognome, Kim – che in precedenza aveva lavorato come capo dipartimento con l’accusa di aver violato la legge sulla protezione della tecnologia industriale. L’uomo è in stato di detenzione.
Kim è accusato di aver rubato le informazioni sensibili di Samsung sulla produzione del semiconduttore DRAM da 18 nanometri, una tecnologia core designata dallo Stato come strategivca, e di averle trasferite al produttore cinese di semiconduttori ChangXin Memory Technologies (CXMT) per utilizzarle per lo sviluppo dei suoi prodotti.
I pubblici ministeri sospettano che Kim abbia consegnato dati su sette tecnologie chiave nella produzione di semiconduttori e altre a CXMT in cambio di decine di milioni di dollari quando si è trasferito nell’azienda cinese nel 2016.
Kim è anche sospettato di aver fatto trasferire nell’azienda cinese circa 20 tecnici della Samsung e di altre aziende, offrendo loro elevate ricompense finanziarie.
L’azienda cinese, che nel 2016 era alle prime armi, è rapidamente diventata un importante produttore di DRAM, riducendo il divario tecnologico con i suoi concorrenti in Corea del Sud e negli Stati Uniti.