Roma, 31 dic. (askanews) – “I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza. E che appartengono all’identità stessa dell’Italia li ho visti testimoniati da tanti nostri concittadini”. Così Sergio Mattarella conclude il suo nono discorso di fine anno citando i tanti incontri avuti nel corso di questo anno appena trascorso che testimoniano, a suo avviso come “uniti” intorno ai valori costituzionali “siamo più forti”.
“Li ho incontrati nella composta pietà della gente di Cutro. Li ho riconosciuti nella operosa solidarietà dei ragazzi di tutta Italia che, sui luoghi devastati dall’alluvione, spalavano il fango; e cantavano ‘Romagna mia’. Li ho letti negli occhi e nei sorrisi, dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a Pizza aut. Promossa da un gruppo di sognatori. Che cambiano la realtà – dice il capo dello Stato -. O di quelli che lo fanno a Casal di Principe. Laddove i beni confiscati alla camorra sono diventati strumenti di riscatto civile, di impresa sociale, di diffusione della cultura. Tenendo viva la lezione di legalità di don Diana. Nel radunarsi spontaneo di tante ragazze, dopo i terribili episodi di brutalità sulle donne. Con l’intento di dire basta alla violenza. E di ribellarsi a una mentalità di sopraffazione. Li vedo nell’impegno e nella determinazione di donne e uomini in divisa. Che operano per la nostra sicurezza. In Italia, e all’estero. Nella passione civile di persone che, lontano dai riflettori della notorietà, lavorano per dare speranza e dignità a chi è in carcere. O di chi ha lasciato il proprio lavoro – come è avvenuto – per dedicarsi a bambini, ragazzi e mamme in gravi difficoltà”.
“A tutti loro esprimo la riconoscenza della Repubblica. Perché le loro storie raccontano già il nostro futuro. Ci dicono che uniti siamo forti” conclude.