Milano, 28 dic. (askanews) – Per l’agricoltuta italiana il 2023 è stato un anno difficle, e in particolare in Romagna si sono registrati danni a lungo termine anche su impianti e strutture. Condifesa Romagna, associazione senza scopo di lucro che associa oltre mille imprese agricole, ha risarcito quest’anno danni per 3,9 milioni di euro: quasi sei volte l’ammontare dell’anno precedente.
“Questi danni sono conseguenza delle gelate tardive riscontrate tra fine marzo ed inizio aprile, dell’alluvione di maggio e delle fortissime raffiche di vento e delle grandinate susseguitesi nei mesi estivi e anche della siccità” spiega il presidente, Andrea Ferrini, sottolineando che “in questo contesto è evidente l’importanza di assicurare le proprie produzioni agricole per tutelare il reddito d’impresa, e la contribuzione pubblica è fondamentale per garantire l’accesso alle polizze al maggior numero di agricoltori possibile”. “Apprezziamo l’impegno del ministro Lollobrigida che, dopo il confronto con i Condifesa e le Organizzazioni professionali, si è speso in prima persona per chiudere le campagne 2022 e 2023 con un contributo quasi uguale a quello delle campagne precedenti” prosegue Ferrini, aggiungendo che “discorso diverso per il 2024, dove il contributo non sarà più quello che abbiamo conosciuto sino ad oggi e per questo serve trovare un nuovo equilibrio sostenibile nella gestione del rischio”. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte: assicurarsi contro i rischi climatici è una pratica fondamentale, i risarcimenti dei danni sono un sostegno fondamentale per la sopravvivenza delle nostre attività ma questo non è più sufficiente per il settore primario: dobbiamo puntare a un’integrazione sempre più sinergica tra strumenti assicurativi e mutualistici e strategia di difesa attiva”.
“Condifesa Romagna, per la campagna 2023, a livello territoriale registra un rapporto tra sinistri liquidati dalle compagnie e premi pagati del 140%” evidenzia Paolo Di Paolo, direttore di Condifesa Romagna, precisando che “lo scorso anno questo rapporto era del 47% e quindi nel 2023 è più che triplicato”. “E’ evidente la necessità di un approccio moderno di risk management per l’agricoltura perché continuando di questo passo ci troviamo nel solco della non sostenibilità per tutto il sistema” chiosa Alberto Mazzoni, vicepresidente di Condifesa Romagna, concludendo “siamo preoccupati per l’immobilismo delle compagnie, non vorremmo trovarci alle porte della nuova campagna assicurativa con strumenti non adeguati alle reali necessità degli agricoltori: è urgente trovare una sostenibilità di tutto il sistema della gestione del rischio”.