Roma, 27 dic. (askanews) – “Condividiamo la finalità di alcune delle norme previste dal decreto energia, come quella sulle imprese energivore che come Anci abbiamo auspicato all’inizio delle crisi internazionali ed energetiche e come la geotermia. Tuttavia, rimarchiamo la mancanza di coinvolgimento degli enti locali in molte scelte che ci riguardano”. Lo ha affermato il delegato Anci all’Energia e sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, sentito in audizione alla Camera, davanti alle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, in merito al decreto energia.
“I Comuni – ha spiegato Salvemini – sono parte attiva nella transizione energetica, non possono essere visti solo come “fronte del no” verso i nuovi investimenti e impianti. Il nostro ruolo nella produzione di energia nei nuovi modelli locali non può essere di mera concessione di superfici ed aree, o limitato ad autorizzare iniziative di terzi, al pari di un notaio. Ci aspettiamo di essere coinvolti e di avere voce in capitolo, non siamo spettatori, siamo il territorio, interpreti delle istanze e dei fabbisogni reali di tutti, proprio a partire dalle esperienze maturate negli anni. Facciamo la differenza nelle scelte, nei processi, nel radicamento della cultura e della consapevolezza di un luogo, nello sviluppo che guardi a tutti gli attori di un territorio. Il caso della mia regione Puglia è emblematico”. (Segue)