Milano, 21 dic. (askanews) – Tutte le province/città metropolitane raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiore al 30% Nel 2022, la percentuale di raccolta differenziata (RD) è pari al 65,2% della produzione nazionale, con una crescita di 1,2 punti rispetto al 2021. In termini quantitativi, la raccolta si mantiene pressoché invariata (-0,1%, quasi 23 mila tonnellate in meno rispetto al 2021) attestandosi a 18,9 milioni di tonnellate.
Il 94% delle province (101 province su 107 a fronte delle 97 del 2021) ha raccolto in modo differenziato almeno la metà dei rifiuti urbani prodotti sul proprio territorio. Quasi il 69% dei comuni, ha conseguito nel 2022 una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%. Lo si legge nel Rapporto sui rifiuti urbani 2023 dell’Ispra.
Complessivamente, nell’ultimo anno, l’87% dei comuni intercetta oltre la metà dei propri rifiuti urbani in modo differenziato (la percentuale era dell’85% nel 2021). Roma, in leggera crescita rispetto al 2021, si attesta al 45,9%, mentre Genova, Napoli e Bari raggiungono o superano di poco il 40%, rispettivamente, 42,8%, 40,4% e 40%.
Tra i rifiuti differenziati, l’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia (38,3% del totale), seguita dalla carta e cartone con il 19,3% del totale, dal vetro (12,3%) e dalla plastica (9%). La raccolta differenziata della frazione cellulosica supera 3,6 milioni di tonnellate, con un incremento dell’1% rispetto al 2021.
La raccolta differenziata del vetro supera i 2,3 milioni di tonnellate, in aumento rispetto al 2021 (+3,4%). Per questa frazione, si stima che gli imballaggi rappresentino la tipologia prevalente di rifiuto (il 92% della raccolta totale). La plastica in crescita seppur in misura più moderata rispetto al precedente biennio.