Uil Veneto: donne e lavoro serve cambiamento culturale – askanews.it

Uil Veneto: donne e lavoro serve cambiamento culturale

Toigo:”Donne costrette a scegliere part-time per la famiglia”
Dic 15, 2023

Verona, 15 dic. (askanews) – “Stiamo per entrare nel 2024 e, purtroppo, viviamo ancora in un Paese e in una regione in cui la donna viene discriminata e fa fatica ad emergere nel mondo del lavoro, sia per la qualifica da ricoprire che per la retribuzione economica. Eppure, come UIL Veneto, vediamo che nei contratti nazionali non c’è assolutamente una disparità di stipendio tra donne e uomini. La verità è che la donna ancora, nella maggior parte dei casi, ricopre il ruolo di custode del focolare domestico e per questo tipo di cultura, ancora ben radicata nel nostro territorio e alimentata fin da bambini, la donna automaticamente fa uno e più passi indietro nel lavoro per accudire i figli e i genitori”.

Sono le parole che ha espresso Roberto Toigo, segretario generale di Uil Veneto, durate il convegno organizzato insieme alla Regione Veneto nell’azienda agricola veronese di Villa Canestrari dedicato alle donne, al lavoro e al salario con lo scopo di trovare una soluzione per permettere un’emancipazione femminile.

“A confermarcelo sono i numeri: In Veneto – prosegue Toigo – nel settore privato (anno 2022), la retribuzione di una donna in media è di 18.481 euro, mentre quella di un uomo è di 27.750 euro. In pratica, per quanto riguarda il salario tra uomo e donna, c’è una disparità del 33,4 per cento. Perché? Facciamo attenzione perché questi numeri non devono farci pensare che la donna prende uno stipendio inferiore a quello di un uomo, ma che la donna recepisce uno stipendio inferiore per via dell’inferiore orario di lavoro che svolge. In Veneto il 28,4 per cento dei dipendenti è in part time, cioè circa 478mila dipendenti: il 72 per cento è donna, ovvero 344mila dipendenti. E la scelta del part time viene fatta sempre dalla donna che mette in disparte il proprio talento e il proprio studio per accudire la famiglia”.

“Per invertire la rotta e permettere alla donna di emergere e di diventare protagonista nel mondo del lavoro – ha proseguito l’esponente della Uil del Veneto – bisogna che tutti quanti facciamo qualcosa in più, dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e lavorare insieme, dalle istituzioni alle scuole, alla cultura. Chiudo riallacciandomi alla tragedia di Giulia Cecchettin che ci ha mosso un po’ tutti, come un terremoto ci ha sconquassati all’interno spingendoci a promuovere il cambiamento: sfruttiamo questo momento difficile e tragico perché il lavoro, la parità, la dignità significhi anche sicurezza per la donna, voglia di vivere, di fare e di crescere anche nel lavoro. Non dobbiamo solo raccontarlo che la donna è l’asse portante della società e della famiglia e non dobbiamo ricordarcelo solamente quando ci deve stirare le camicie o preparare la cena”.