La lotta dei portuali Genova contro le armi diventa una graphic novel – askanews.it

La lotta dei portuali Genova contro le armi diventa una graphic novel

A firmarla l’artista Stefano Serretta per la rivista Frankenstein
Dic 14, 2023

Genova, 14 dic. (askanews) – La lotta dei portuali di Genova contro il traffico di armi nei porti diventa una graphic novel. A firmarla è l’artista genovese Stefano Serretta per la rivista indipendente Frankenstein, che sarà presentata per la prima volta a Genova sabato 16 dicembre alle 18.30 nel Circolo Autorità Portuale di via Albertazzi. I portuali del Calp da anni protestano contro il passaggio di navi cariche di armi nel porto di Genova. Con un paradosso: mentre da una parte hanno creato una rete di portuali in Italia e nel mondo, ottenendo addirittura il sostegno di Papa Francesco, a Genova sono stati indagati per associazione a delinquere.   A raccontare la vicenda ci saranno l’autore Stefano Serretta, artista visivo originario del quartiere genovese di Sampierdarena e docente di arte pubblica alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, il portuale e sindacalista Josè Nivoi e Stefano Coizzi e Lucrezia Galeotti di Frankenstein Magazine, che promuove contenuti sperimentali e di ricerca con arti figurative, scrittura creativa, fumetti d’autore. A moderare l’incontro sarà il giornalista Massimiliano Salvo.

La protesta dei portuali di Genova contro le armi è esplosa nel 2019 a seguito di un’inchiesta giornalistica francese in cui si sosteneva che sulla nave saudita Bahri “Yanbu” dovessero salire dei cannoni venduti dalla Francia all’Arabia Saudita. Il sospetto è che fossero destinati alla guerra in Yemen. A Genova, dove non era previsto l’imbarco dei cannoni ma di generatori talvolta usati per operazioni belliche, i portuali del Calp hanno chiesto che venisse impedito l’attracco della nave e la Cgil ha proclamato uno sciopero.

Così, dopo una grande mobilitazione, la “Yanbu” è ripartita senza caricare i generatori. Ma quando l’anno successivo la nave è ripassata da Genova con armamenti nella stiva, i portuali hanno proposto uno “sciopero etico” che la Cgil non ha appoggiato. Da quel momento la maggioranza di partiti politici e dei sindacati non hanno più sostenuto la protesta ma la sfida alle “navi delle armi” ormai era stata lanciata.   Presidio dopo presidio il Calp ha quindi obbligato la città a interrogarsi sul rapporto tra etica e lavoro ottenendo la solidarietà della sinistra radicale, del mondo pacifista e addirittura del Papa, che ha invitato una delegazione di portuali genovesi in Vaticano nel 2021. Questa vicenda ha attirato da subito l’attenzione dell’artista Stefano Serretta, che ha abitato per gran parte della sua vita di fronte al porto.  “La questione non è solo di sicurezza – spiega – è di principio. L’Italia ripudia la guerra: la questione è etica e politica. Viviamo in un momento storico talmente ipocrita in cui si aprono i porti alle armi e si chiudono agli esseri umani”.