Roma, 14 dic. (askanews) – Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per implementare i servizi sanitari nei comuni sotto i 15 mila abitanti, trasformando le stazioni da luoghi di semplice transito in centri di assistenza sanitaria immediata. Il protocollo d’intesa è stato firmato da Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale di FIMMG, e da Massimo Bruno, Chief Corporate Affairs Officer del Gruppo FS Italiane. L’accordo dà il via a una collaborazione strategica che intende migliorare la salute e il benessere delle comunità locali, potenziando al contempo anche il ruolo delle stazioni ferroviarie come centri polifunzionali e di aggregazione sociale. Un’iniziativa che apre la strada a una maggiore integrazione tra trasporti e salute, contribuendo a colmare le disparità di accesso ai servizi medici nelle aree meno densamente popolate. L’obiettivo è favorire la prevenzione e la gestione delle emergenze mediche, garantendo una maggiore sicurezza per i viaggiatori e le comunità circostanti. “Il progetto del Gruppo FS rappresenta un impegno pionieristico nel rafforzare il tessuto sociale delle comunità attraverso la trasformazione delle stazioni ferroviarie in veri e propri centri polifunzionali. Questa iniziativa dimostra l’impegno di FS per la responsabilità sociale d’impresa e pone la salute e il benessere delle comunità al centro, dimostrando un approccio innovativo per soddisfare le esigenze locali. L’integrazione di servizi sanitari di prossimità rafforzerà ulteriormente il ruolo delle stazioni come hub multiservizi al servizio della salute, contribuendo a colmare le disparità di accesso nei comuni meno popolati”, ha dichiarato Massimo Bruno, Chief Corporate Affairs Officer di FS. “Questo protocollo d’intesa ha il merito di coniugare la capillarità delle stazioni alla naturale vocazione all’assistenza di prossimità che contraddistingue da sempre il medico di medicina generale. Non è un caso che il progetto pilota nasca in aree comprese in comuni sotto i 15 mila abitanti, contrastando il rischio di una desertificazione sanitaria. Da sempre la medicina generale si caratterizza come medicina di iniziativa, capace di far fronte in modo proattivo a problemi che sistemi di dipendenza non possono affrontare in tempi altrettanto rapidi, come ha dimostrato anche la crisi pandemica. Questo protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato si muove esattamente in questa direzione. L’obiettivo è ispirare nuovi modelli di assistenza basati anche su strutture spoke che vanno riempite di competenze, puntando sempre ad una medicina di prossimità”, ha affermato Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg. Secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa il Gruppo FS, con le società controllate, metterà a disposizione gli spazi delle stazioni o dei propri fabbricati non più utilizzati presenti sul territorio nazionale. Da parte sua, Fimmg segnalerà gli ambiti territoriali nei quali c’è maggior bisogno di offerta di servizi sanitari di prossimità, identificando i requisiti di idoneità tecnica e igienico sanitaria dei locali individuati affinché possano essere utilizzati al meglio, anche in relazione a servizi di telemedicina e soluzioni Digital health. Il lavoro di Fimmg arriverà sino alle articolazioni territoriali, dove i medici di medicina generale saranno messi al corrente delle nuove opportunità e potranno così collaborare all’iniziativa, fornendo un’importante spinta al progetto. Il progetto del Gruppo FS, nella fase iniziale, si concentrerà su cinque comuni nelle aree colpite dai terremoti tra il 2009 e il 2016, in collaborazione con il Commissario straordinario per la ricostruzione sismica, Guido Castelli. I primi HUB multiservizi saranno attivi a partire da febbraio 2024.