Roma, 9 dic. (askanews) – La leadership cinese ha posto la stabilità economica e la ripresa della fiducia da parte degli investitori come priorità per il prossimo anno. Sotto la guida del presidente Xi Jinping, una riunione del Politburo – il sancta sanctorum del potere cinese – ha effettuato una valutazione dell’andamento dell’economia per l’anno in via di conclusione e ha definito i compiti politico-economici per il 2024.
Xi, nella riunione che si è tenuta ieri, ha sottolineato la necessità della continuità politica per consolidare la ripresaa e per migliorare le aspettative dei mercati rispetto alle performance di Pechino, secondo un resoconto fornito dall’agenzia di stampa statale Xinhua. Ha inoltre chiesto di lavorare sui fondamentali economici per attrarre capitali stranieri e stimolare la crescita.
Il leader ha anche ribadito l’enfasi sulla repressione della reprimere la corruzione, chiedendo un’ulteriore spinta per “effettuare una ritorno a rette pratiche in particolare su problemi di corruzione industriale, sistemica e regionale, relativamente importanti”.
Per quanto riguarda il 2023, la valutazione del Politburo è stata che “l’economia cinese ha registrato una buona ripresa”. Gli organi decisionali di Pechino hanno fissato l’obiettivo di crescita del Pil al 5%, che è il livello più basso da diversi decenni a questa parte. L’espansione della domanda interna e gli stimoli economici, secondo questa valutazione, avrebbero contribuito a rilanciare la crescita. Tuttavia, il dato dell’andamento dei prezzi – che a novembre ha visto una deflazione più alta del previsto, con un -0,5% su base annua – suggerisce un raffreddamento di un’economia che è appesantita da una serie di problemi come la crisi di liquidità dsel settore immobiliare e il debito nascosto dei veicoli d’investimento infrastrutturali e i immobiliari delle entità locali.
Il governo ha abbassato i tassi di interesse due volte quest’anno per stimolare le imprese ad accedeere maggiormente al prestitio e ha allentato i requisiti di prestito per gli acquirenti di case. Ha inoltre approvato l’emissione di 1.000 miliardi di yuan (130 miliardi di euro) in nuove emissioni di obbligazioni per sostenere la ripresa economica.
Il 2023 è stato anche caratterizzato da alcuni passaggi politici abbastanza avidenti, come la la saostituzione del ministro degli Esteri Qin Gang e di quello della Difesa Li Shangfu per motivi che rimangono oscuri.
Nel resoconto della Xinhua, tra l’altro, non si fa cenno a quando il Partito comunista cinese terrà il suo terzo Plenum, un evento che definisce il tono economico per i prossimi cinque-dieci anni e che si sarebbe dovuto tenere quest’anno in questo periodo.
Il Politburo, per il 2024, ha auspicato una “politica fiscale proattiva dovrebbe essere moderatamente rafforzata” e una politica monetaria “flessibile e prudente”. Il paese “dovrebbe prevenire e disinnescare i rischi in modo continuo ed efficace nei settori chiave e salvaguardare risolutamente i profitti dai rischi sistemici”.
L’incontro di dicembre dei 24 membri del Politburo spesso precede la conferenza annuale di lavoro economico, che dovrebbe iniziare la prossima settimana e dovrebbe fornire ulteriori dettagli sulle priorità politiche di Pechino per il prossimo anno.