Roma, 5 dic. (askanews) – L’Italia rinasce nell’era post Covid e diventa il riferimento mondiale per congressi e convegni. Accademici, ricercatori, manager e professionisti di aziende continuano ad affluire da nord a sud Italia, portando un turismo di qualità e regalando prestigio al Paese. Per la prima volta negli ultimi 10 anni, secondo il database ICCA (International Congress and Convention Association), l’Italia è la seconda destinazione in Europa per congressi associativi internazionali nel 2022 (560 quelli organizzati). E la terza al mondo dopo gli USA. Un trend che appare confermato anche nel 2023 e probabilmente anche nel 2024. Dopo l’Italia, ci sono Spagna, Germania, Uk e Francia: un tempo sopra il nostro Paese. Tra le prime 100 città al mondo sei italiane: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli. Il Paese con più città nella top 100.
Il turista congressuale, viene calcolato, spende circa due volte e mezzo quello che spende un altro tipo di turista. Diventare la nazione ospitante di un congresso non è scontato: le associazioni internazionali scelgono le destinazioni attraverso un processo di candidatura. Essere selezionati con frequenza contribuisce quindi a valorizzare il patrimonio di un Paese e le sue eccellenze. Dopo la pandemia le nazioni hanno ospitato meno congressi, ma l’Italia è lo Stato che ha saputo ripartire al meglio grazie al lavoro delle associazioni locali.
Sono i dati presenti durante la terza edizione degli Italian Knowledge Leaders: l’evento che valorizza le eccellenze italiane in ambito accademico, medico, culturale e scientifico, riconoscendole come riferimenti preziosi per la crescita intellettuale del Paese e del mercato dei convegni internazionali. L’appuntamento si è svolto a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio ed è stato organizzato da Convention Bureau Italia assieme a Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, con il sostegno dal Ministero del Turismo. Presenti anche esponenti delle istituzioni nazionali e delle associazioni di categoria, oltre alle realtà associate a Convention Bureau Italia. In sala erano riuniti inoltre circa quaranta Presidenti di associazioni internazionali, di cui trenta alla loro prima partecipazione all’evento e che sono stati premiati come Italian Knowledge Leaders (ambasciatori della conoscenza italiana nel mondo). L’iniziativa, oltre a mettere al centro il capitale intellettuale italiano, ha voluto rafforzare ulteriormente la collaborazione tra istituzioni, industria e università. Ancora una volta è emerso il valore dell’attività congressuale che permette di importare delle conoscenze che vanno a vantaggio della comunità scientifica locale. Un vero e proprio circolo culturale virtuoso.
“Iniziative come l’Italian Knowledge Leaders’ – che chiama a raccolta accademici, medici, ricercatori e personalità e alti esponenti del capitale intellettuale italiano – contribuiscono a rendere la nostra Nazione fortemente attrattiva per il mercato dei grandi congressi associativi, in quanto fattori di enorme richiamo per un turismo di altissima qualità”, dice il ministro del Turismo Daniela Santanché. “È soprattutto grazie a eventi come questo, infatti, che l’Italia ha conquistato nel 2022 l’ambito podio della graduatoria ICCA, posizionandosi come 3° Nazione a livello mondiale e 2° in quello europeo per il numero di congressi organizzati, caratterizzandosi così per un sistema congressuale che ha saputo attirare oltre 21 milioni di partecipanti e quasi 32 milioni di presenze complessive. Il turismo dei congressi è una delle leve strategiche tra le più efficienti e funzionali dell’industria turistica ed a buon diritto rientra nella strategia di destagionalizzazione che abbiamo presentato al Primo Forum Internazionale del Turismo di Baveno e che porteremo avanti con l’aiuto delle Regioni ed i grandi operatori del settore”. (Segue)