Bergamo, 4 dic. (askanews) – Sensori di posizione, celle di carico, telecamere a infrarossi in 3D, sollevatore meccanico, pedane stabilometriche. Tecnologie di ultima generazione a supporto della fisioterapia. Che grazie alla misurazione di dati e parametri fondamentali in ambito fisioterapico promettono di rivoluzionare l’approccio alla riabilitazione post operatoria o post infortunio, e di migliorare le prestazioni di sportivi ed atleti. Un cambiamento di approccio reso possibile dall’uso dell’intelligenza artificiale, impiegata dalle macchine per valutare, migliorare e monitorare la ripresa fisica dei pazienti sulla base dell’analisi dei dati.
Che cosa cambia, in concreto, nella riabilitazione, con questo nuovo tipo di macchine? Riponde Michele Albano responsabile fisiatra Humanitas Gavazzeni e Humanitas Medical care Bergamo: “La fisioterapia cambia perché da oggi avremo la possibilità attraverso la tecnologia e l’intelligenza artificiale di poter utilizzare una serie di apparecchiature che possono darci dei
valori oggettivi su diversi parametri che sono fondamentali in ambito fisioterapico: la postura, l’articolarità, la forza, l’appoggio del piede, lo schema del passo, lo schema della corsa”.
Per quali patologie è indicato questo nuovo tipo approccio? “E’ una riabilitazione che si rivolge al paziente, che a seguito di una patologia in ambito ortopedico-neurologico necessita di un
trattamento riabilitativo per recuperare la funzione e arrivare alla guarigione in sicurezza. Per cui in ambito ortopedico alle patologie degenerative come l’artrosi, che porta spesso alla
sostituzione dell’articolazione, con l’impianto di una protesi d’anca, di ginocchio, di spalla; lesioni tendine, muscolari, fratture, lussazioni e patologie che interessano la colonna vertebrale”.
Quasi la totalità della popolazione soffre di problemi di postura, spesso senza esserne consapevole. Anche per questo la riabilitazione con l’ausilio di macchine dotate di intelligenza artificiale può rivelarsi utile anche per prevenire patologie e infortuni. “Allo stesso tempo – spiega il fisiatra – si rivolge anche a quell’utente che non è un paziente, quindi non affetto da alcuna patologia in particolare, che voglia valutare il proprio stato di salute e l’integrità del sistema muscolo-scheletrico sottoponendosi a questi test per valutare l’atteggiamento
posturale e l’eventuale alterazione che il fisiatra valuterà se correggere o meno, per eliminare il rischio di sviluppo di una patologia o per migliorare la performance”.
Un altro dei vantaggi di questo tipo di approccio è la possibilità di accorciare i tempi, perché consente di monitorare costantemente i parametri in modo da riscontrare in modo
tempestivo eventuali problemi nel percorso riabilitativo che possono determinare ritardi.