Taranto, 1 dic. (askanews) – Fabbricavano e distribuivano monete false che riciclavano online, tramite l’uso di criptovalute. Con queste accuse, a Taranto, sono finite in manette quattro persone indiziate di reati di associazione per delinquere.
Le indagini dei militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria e del Comando Provinciale di Taranto hanno avuto origine nel 2021, dopo il sequestro di 668 monete da 2 euro false e, anche attraverso analisi tecniche eseguite dal C.N.A.C (Coin National Analysis Centre) della Zecca dello Stato, hanno consentito di inquadrare le monete nell’ambito di una nuova ed insidiosissima classe di contraffazione originata in Italia, caratterizzata dalla coniazione di diverse facce nazionali, da un’ottima qualità realizzativa e dalla presenza del magnetismo, tuti elementi che le rendevano difficilmente distinguibili da quelle originali.
I militari hanno accertato l’esistenza di una filiera distributiva realizzata da un un soggetto che curava la distribuzione sul mercato on line con il nickname @Gymmay, tramite un canale Telegram dedicato ala vendita delle monete false.
Gli acquirenti pagavano in Bitcoin al 50% del valore nominale le monete contraffatte.
Le attività investigative hanno consentivano di individuare un gruppo criminale radicato nell’area della provincia jonica, dedito alla gestione di una vera e propria zecca clandestina, realizzata all’interno di un fondo commerciale nel centro cittadino, nonché alle complesse attività di vendita online e spedizione delle monete contraffatte.