Roma, 30 nov. (askanews) – L’Italia è nella top ten globale dei Paesi che acquistano più prodotti biologici, anche se all’utimo posto, dietro a Francia e Germania. Il Paese più biologico al mondo rimane la Danimarca. L’Italia è però tra i Paesi con la maggiore superficie agricola coltivata a biologico con oltre 22mila kmq, pari alla superficie di tutta l’Emilia-Romagna. I dati sono stati diffusi da Organic Denmark nel corso dell’evento promosso da Made in Nature, il programma di promozione e informazione dell’ortofrutta biologica di CSO Italy, finanziato dall’Unione Europea.
L’Italia è quindi al decimo posto nella Top Ten dei Paesi a maggiore consumo di prodotti biologici, con una quota di mercato del 3,5% sul totale dei consumi. Davanti a noi, la Germania col 6,4% e la Francia col 6,5% di market share. La Danimarca si conferma il Paesi più biologico al mondo, con una quota di mercato superiore al 10%.
La situazione dell’ortofrutta biologica e delle sue prospettive sono state al centro dell’evento “Frutta e Verdura biologica nella distribuzione organizzata: a che punto siamo”, che si è svolto nei giorni scorsi a Copenaghen e in contemporanea anche in Italia, Francia e Germania.
Secondo i dati rilasciati da CSO Italy, nel 2022 in Italia sono state acquistate 308mila tonnellate di ortofrutta biologica, la quantità più bassa degli ultimi cinque anni e rispetto al convenzionale, con un incremento di prezzo medio del +3%, salendo per il 2022 a 2,22/kg. Dal 2018 in avanti la quota di biologico all’interno del totale acquisti ortofrutta si è mantenuta tuttavia stabile, mediamente al 6% del totale. Sono poche le specie che fanno eccezione al calo degli acquisti: le banane che non solo segnano il +1% dei volumi salendo oltre le 40mila tonnellate, ma conquistano anche il primo posto come frutto biologico più acquistato in Italia nel corso del 2022, seguite da clementine, pere, nettarine e susine. La crescita dei consumi di patate è il principale motivo della parziale tenuta degli acquisti di ortaggi nel corso del 2022 biologici e convenzionali. In particolare, la versione biologica ha fatto registrare un incremento di acquisto del +11% sul 2021, con volumi in crescita costante nell’ultimo quinquennio.
La grande distribuzione rappresenta il maggior driver di vendita di ortofrutta biologica: il 64% dei volumi è transitato da un punto vendita appartenente a iper, super, discount o superette, in valori assoluti per il 2022 si tratta di 198mila tonnellate sulle 308mila totali. Supermercati che hanno assorbito il 42% delle vendite e discount col 12% gli unici canali in crescita rispetto allo scorso anno.
Il Nord Ovest della nostra Penisola si conferma l’area geografica più interessante col 33% dei volumi nazionali, anche se in diminuzione del 6% rispetto al 2021 così come il Nord Est, che fa registrare una flessione del 16% rispetto all’anno precedente e il Sud e la Sicilia che perdono il 19% delle vendite. Unica eccezione il Centro e la Sardegna area nella quale si registra l’aumento del +8% degli acquisti.