Roma, 30 nov. (askanews) – Alla Cop28 che si apre oggi a Dubai sono attesi oltre 200 governi da tutto il mondo, ma si contano anche i grandi assenti: il presidente americano Joe Biden, il capo di stato cinese Xi Jinping e, per motivi di salute, Papa Francesco. Cina e Stati uniti saranno comunque rappresentanti all’appuntamento sulla crisi climatica a cui prenderanno parte anche ong ambientaliste, think tank, imprese e gruppi religiosi.
La COp28 è il 28esimo incontro annuale delle Nazioni Unite sul clima in cui i governi discuteranno su come limitare e prepararsi ai futuri cambiamenti climatici. In particolare il vertice di Dubai, che si svolgerà fino al 12 dicembre, sarà concentrato sull’obiettivo di 1,5 gradi C di limitazione del riscaldamento globale raggiunto a Parigi e sull’eliminazione dei combustibili fossili, tema chiave proprio negli Emirati arabi uniti che sono una delle 10 principali nazioni produttrici di petrolio al mondo.
Gli Emirati hanno nominato l’amministratore delegato della compagnia petrolifera statale, Sultan al-Jaber, presidente dei colloqui per la Cop28. I documenti visionati da Bbc suggeriscono che gli Emirati Arabi uniti intendono utilizzare il proprio ruolo di Paese ospitante per concludere accordi su petrolio e gas.