Roma, 27 nov. (askanews) – In Italia, oltre cinque milioni di persone convivono con malattie infiammatorie immuno-mediate come le malattie infiammatorie croniche intestinali, la psoriasi e l’artrite psoriasica. Dolore, stanchezza e incapacità di svolgere le attività quotidiane sono solo i sintomi più evidenti di queste malattie che spesso portano chi ne soffre a isolarsi, non potendo vivere appieno la vita sociale o lavorativa, con ripercussioni anche sul piano psicologico. Pensando proprio a come dare risposte ai bisogni dei pazienti è nato il progetto di Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, “CRONIStorie – Un dialogo aperto sull’immunologia del futuro”, una campagna di sensibilizzazione che dopo aver toccato Veneto e Friuli Venezia Giulia raggiunge ora il Lazio.
“Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sul peso che queste malattie hanno sulla vita dei pazienti e dei loro cari – dichiara ad askanews Elisabetta Grillo, Medical Head Immunologia Janssen Italia – e cercare soluzioni condivise partendo dai bisogni insoddisfatti dei pazienti per costruire delle soluzioni innovative che possano migliorare la gestione di queste patologie, quindi il percorso del paziente. Lo facciamo cercando delle eccellenze in giro per l’Italia, a livello regionale, che possano fornire una base per chi le volesse replicare, in un circuito virtuoso di gestione di queste malattie e anche per utilizzarle come base per costruire delle soluzioni innovative, nuove che sempre di più possano migliorare, partendo dai bisogni dei pazienti, la gestione di queste malattie”.
Un’iniziativa che coinvolge clinici, associazioni di pazienti, istituzioni chiamati a contribuire per individuare nuove strategie di intervento per migliorare la qualità di vita dei malati e delle persone che li assistono.
“Abbiamo costituito da poco un Intergruppo parlamentare per la cura delle patologie autoimmuni, – spiega Ilenia Malavasi, co-promotrice dell’Intergruppo parlamentare sulle malattie autoimmuni – per provare a condividere un impegno comune con le associazioni dei pazienti, i clinici, le società scientifiche. Abbiamo sottoscritto un patto di legislatura proprio per migliorare la qualità della vita dei pazienti a partire dalla presa in carico precoce che possa accompagnare i pazienti, anche coloro che hanno delle cronicità, che purtroppo sono frequenti nelle patologie autoimmuni, sviluppando anche quel concetto di prossimità che può aiutare ad avvicinare la cura alla casa del paziente”.
Medicina di prossimità e telemedicina, tasselli importanti per superare il problema della mobilità sanitaria e migliorare il percorso di cura e assistenza.