Roma, 27 nov. (askanews) – “Sembrava veramente una coppia felice, ma poi scavando scavando ci siamo resi conto purtroppo che quegli indicatori c’erano e che forse non sono stati considerati nella loro gravità. Nessuno di noi credo che si aspettasse che accadesse quell’epilogo, addirittura con premeditazione. Dobbiamo riflettere molto su questo caso per poi aiutare altre persone che si trovano in questa situazione”.
Così il generale Luciano Garofano, biologo e criminologo, parlando della tragica fine di Giulia Cecchettin a margine di una manifestazione a Capri, nell’ambito delle iniziative per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne promossa dalla Fidapa che gli ha consegnato il premio “He for she” per il suo impegno e i progetti contro la violenza di genere.
A chi gli ha domandato se c’è un’emergenza femminicidi in Italia, Garofano ha risposto: “Purtroppo è una piaga sociale, i numeri sono costanti e anzi sono in aumento, è una sconfitta della nostra società”.
Fondamentale, secondo lui, il ruolo della famiglia e della scuola. “Io credo che se vogliamo invertire questi numeri drammatici dobbiamo ripuntare sull’educazione. E le agenzie educative più importanti sono la scuola e la famiglia. La famiglia deve riassumere il ruolo di quel luogo di valori, di trasmissione di regole e di esempio per i nostri ragazzi e deve trovare nella scuola alleanza e sinergia totale”.
Secondo Garofano le donne devono “aprirsi e parlare in famiglia e con gli amici e soprattutto avere la forza di denunciare, non quando le situazioni si sono cristallizzate in maniera negativa ma già dai primi sintomi e dai primi momenti di esternazione e di declinazione alla violenza”.