Roma, 22 nov. (askanews) – È allarme sul potenziale allargamento delle occupazioni di suolo pubblico con l’arrivo del nuovo regolamento sui dehors della Giunta Gualtieri, che ha iniziato il suo iter di esame in Assemblea Capitolina. Nella prima audizione dei comitati cittadini da parte della commissione capitolina Commercio, presieduta dal consigliere Pd Andrea Alemanni, tutti i rappresentanti intervenuti, che la scorsa settimana hanno manifestato nel cuore della Capitale contro la proroga governativa delle autorizzazioni concesse per la pandemia, hanno comunicato la propria preoccupazione per l’impatto che le nuove regole potrebbero avere in quartieri già provati dalla presenza massiccia degli esercizi di somministrazione.
“Questo regolamento parte col piede sbagliato – ha dichiarato Nicola Barone del Comitato del Rione Monti -. Noi vogliamo delle regole, ma facendo bene i conti, e considerando l’allargamento di questa possibilità anche alle strutture alberghiere, temiamo un’esplosione delle occupazioni di suolo in centro ma anche in quartieri già carichi come Prati”.
Paolo Gelsomini, presidente dell’associazione Progetto Celio, ha fatto qualche conto su quanto aumenterebbero le superfici dei dehors se fossero concessi, come prevede la delibera di Giunta, non più in base al numero delle vetrine degli esercizi ma alla loro superficie interna. “Potremmo arrivare a occupazioni più grandi fino a un terzo in più rispetto a quanto autorizzato in fase Covid”.
Già oggi i romani convivono male con pedane e tavolini: Cinzia Lancia del comitato Mura Latine ha lamentato “la gimkana quotidiana dei pedoni” causate dagli esercizi di somministrazione, mentre Carmine Perrone del Comitato Ambiente e Legalità di Ponte Milvio, Stanislao Grazioli dei comitati di piazza Bologna e Antonella Caldaro del Comitato Città Giardino, hanno denunciato il loro impatto già importante sui livelli di vivibilità di quei quartieri, chiedendo orari e sanzioni più stringenti, fino alla revoca delle licenze per chi non rispetti le regole. Si invocano rimozioni più immediate degli abusi e controlli del rispetto delle necessità di passaggio e di parcheggio dei residenti, che ora non vengono considerate. Più in generale Rita Brizi, del Comitato Vivere Trastevere, ha lamentato una “mancanza di visione complessiva della città da parte di questa amministrazione, che si ritrova solo in favore dei ristoranti e del turismo incontrollato. Ma non è questo che il sindaco Gualtieri si era impegnato a attuare in campagna elettorale”.
L’assessora alle Attività Monica Lucarelli, presente per tutto il tempo della seduta, ha rivendicato più volte di aver ascoltato i cittadini e le loro associazioni in preparazione del testo e li ha rassicurati che, “nella definizione delle dimensioni dei dehors, vengono tenuti in considerazione molti parametri oltre a quelli delle superfici interne dei locali, a partire dalle grandezze dei marciapiedi e dalle esigenze di passaggio, di sosta e di emergenza”. “Siamo all’inizio dell’iter della delibera – ha rilevato Alemanni concludendo la seduta -, quindi abbiamo tutto il tempo per definire il testo, raccogliendo e verificando tutte le criticità che vengono sollevate. Non mi aspettavo un coro di favorevoli – ha ammesso – ma certo, stando ad oggi, qualcosa nella condivisione non ha funzionato visto che nessuno appoggia questa impostazione”.