Trieste, 22 nov. (askanews) – “Il Governo dia certezze di riferimenti normativi ai volontari della Protezione civile, ai coordinatori delle squadre e ai sindaci. Ho chiesto al Ministro della Protezione Civile di attivare le strutture del suo Dicastero e in particolare del Dipartimento della Protezione Civile al fine di effettuare un approfondimento e di fornire un’interpretazione autentica delle attuali norme. Chi opera al servizio della comunità deve sapere con precisione quali sia il rischio che si assume potenzialmente e, intatte le responsabilità personali civili e penali, non sia esposto a conseguenze capaci di mettere in crisi il funzionamento dell’intero sistema di Protezione civile”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani (Pd), rendendo noto di aver depositato un’interrogazione ai ministri della Protezione Civile Nello Musumeci e della Sanità Orazio Schillaci, dopo che i volontari della struttura regionale del Friuli Venezia Giulia hanno comunicato di non essere più operativi. La decisione è stata presa dopo che al coordinatore comunale della Protezione Civile del Comune di Preone (Udine) e al sindaco dello stesso comune, a seguito di un incidente mortale, è stata comminata una sanzione pecuniaria, risultando equiparato sotto l’aspetto della responsabilità penale e civile il ruolo del coordinatore volontario a quello di un dirigente dipendente della Regione.
Serracchiani chiede, inoltre, se risultasse necessario a Musumeci e Schillaci di prendere l’iniziativa “con atto di Governo opportuno al fine di velocizzare l’iter di un emendamento ad hoc, proponendo una modifica della normativa vigente in materia di salute e di sicurezza nel luoghi di lavoro, in modo da chiarire gli obblighi e soprattutto le responsabilità in capo ai volontari della Protezione Civile, ai coordinatori delle squadre e ai sindaci”.
“Naturalmente questa richiesta – precisa la deputata dem – sarà tanto più convincente se sarà portata all’attenzione del Governo in modo condiviso, e in primo luogo direttamente dai vertici istituzionali del Fvg, anche in sede di Conferenza delle Regioni, assumendosi l’onere di un’interlocuzione apicale. I parlamentari sono sicuramente pronti a fare la loro parte”, conclude.