Violenza donne, Zaia:portare nastro rosso tutto l’anno per Giulia – askanews.it

Violenza donne, Zaia:portare nastro rosso tutto l’anno per Giulia

“Non sia solo la 105esima vittima, fare percorso virtuoso”
Nov 20, 2023

Treviso, 20 nov. (askanews) – Il presidente del Veneto, Luca Zaia da H Farm per Veneto Creators all’inizio della conferenza stampa mostra foto di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa si legge: Ciao Giulia. Mancherà il tuo sorriso.

“Il ricordo di Giulia – sottolinea Zaia – che abbiamo conosciuto in ragione della sua triste vicenda personale è vivo. Ho decretato il lutto regionale il giorno delle esequie, spero che questa comunità si dia da fare e lo dico ai ragazzi avete gli strumenti per parlare ai giovani. Anche se il femminicidio non riguarda solo i ragazzi anche se gli adulti si danno molto più da fare, Giulia non può essere solo la 105esima vittima delle donne che hanno perso la vita, come comunità possiamo dare grande segnale il 25 novembre tutti noi siamo chiamati a portare questo fiocco rosso da portare h24 tutti i giorni dell’anno”.

Il governatore poi si rivolge alle scuole. “Nelle scuole abbiamo un grande network ed è bene che si parli della violenza di genere, della gestione dei sentimenti, delle sconfitte e del rifiuto, non sempre un’altra persona può dire di sì, spiegare che nelle relazioni non esiste la parola possesso, possedere e governare la vita dell’altro non è amore”.

La responsabilità educativa non è solo delle scuola ma anche delle famiglie, evidenzia Zaia. “Questo giogo non è solo sulle spalle dei ragazzi e dire tanto se ne occupano a scuola, bisogno seguire i ragazzi anche a casa, spero che il Veneto faccia in fondo questo percorso che è virtuoso e salva vite umane e ci porta a vivere meglio. Ci sono casi in cui noi dobbiamo capire cosa sta accadendo e la comunità non deve avere alibi, condividere questa sfida e isolare i casi estremi e sono quelli malati che hanno bisogno di cure, sono ossessivi, intercettando i segnali, non è normale controllare il telefono del partner, pedinare. E’ necessario fare un lavoro potente per isolare i casi che hanno bisogno dell’aiuto di professionisti psichiatri. Sono vicino al papà di Giulia e alla sorella Elena. Ci sono molte donne e ragazze venete che hanno subito una sorte simile a quella di Giulia”, ha concluso.