Roma, 16 nov. (askanews) – Ken il rosso è a Roma per presentare il suo ultimo film, “The Old Oak”, appena uscito nei cinema italiani, e mostra sempre la stessa voglia di lottare. Loach nel film racconta la commovente storia del proprietario di un pub in una ex località mineraria del nord dell’Inghilterra. A metà degli anni ’80 qui la solidarietà era il collante tra i lavoratori in sciopero, oggi c’è povertà, abbandono e quando arrivano delle famiglie di profughi siriani esplodono le tensioni.
“Il ricordo di quella solidarietà non è andato perso, è una caratteristica della classe operaia. Ma c’è un conflitto tra il ricordo e la messa in pratica, oggi, di quella solidarietà. E la propaganda della destra l’ha minata. In uno scenario del genere la sinistra dovrebbe spiegare le cause delle disuguaglianze, della povertà. Se si indica una strada la gente può avere una speranza”.
Rispetto alla mancata gestione da parte dell’Europa del fenomeno delle migrazioni, sia dalla Siria che dal resto del mondo, Loach oggi dice: “Se l’Unione Europea avesse un senso i Paesi condividerebbero i problemi, li risolverebbero insieme, ma l’Unione Europea è nazionalista quando vuole proteggere i propri interessi e dimostra così di essere solo un’ipocrisia”.
Per Loach, comunque, c’è sempre la speranza di un cambiamento. E lo sciopero rimane il principale strumento di lotta: “Lo vediamo in Italia come in Gran Bretagna, lo sciopero è la dimostrazione della forza delle persone, per questo i governi oggi dicono: ‘se è una servizio essenziale è necessario che sia garantito’. Se attaccano questo diritto tutti i sindacati dovrebbero scioperare e in quel caso noi potremmo vincere. Quindi non mollate ragazzi: continuate gli scioperi, usate le giuste tattiche e ce la faremo”.