Napoli, 15 nov. (askanews) – Un emozionatissimo Andrea Bocelli ha ricevuto martedì mattina la Laurea magistrale Honoris causa in Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali nella gremita e storica Aula magna dell’Università di Napoli Federico II. “Sono onorato, è un grande attestato di stima, ma io sono solo un cantante di provincia”, con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto e fatto amare da milioni di persone in tutto il mondo, il tenore da oltre 90 milioni di album, con una stella sulla walk of fame e esibizioni davanti a Papi, Presidenti e Famiglie reali, è diventato nuovamente dottore. E’ la quinta laurea per l’artista, dopo quella in Giurisprudenza presa da ragazzo all’Università di Pisa, quella in Canto Lirico conseguita al Conservatorio di Musica Giacomo Puccini de La Spezia (2013) – dove si è iscritto quando aveva già raggiunto un successo planetario – e quelle honoris causa ricevute in Medicina conferitagli dalla Jefferson University di Philadelphia nel 2023, e in Filologia Moderna dall’Università degli Studi di Macerata nel 2016 (“Sono abituato a conquistare le cose sul campo, la notizia della laurea ad honorem mi ha sorpreso: ho pensato di essere su Scherzi a parte…”. aveva detto ricevuta la notizia).
Alla cerimonia hanno partecipato docenti, studenti, rappresentanti delle istituzioni e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, accorsi per onorare il tenore non solo per i suoi meriti artistici, ma anche per l’impegno nel sociale portato avanti dalla Fondazione che porta il suo nome. Un conferimento che giunge all’indomani di una data importante: i festeggiamenti degli 800 anni dell’Ateneo di Napoli, celebrati alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oltre che dello stesso tenore.
Bocelli prima di ricevere la Laurea dalle mani del rettore Matteo Lorito e di Vittorio Amato, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo, ha discusso una lectio magistralis sulla bellezza della cultura, e sulle attività portate avanti dalla sua Fondazione, dal 2011 al fianco dei più fragili e in Haiti. Al termine della cerimonia, il tenore si è esibito in due arie di Francesco Paolo Tosti: La Serenata e l’Alba separa dalla luce l’ombra.