Roma, 14 nov. (askanews) – Positivo il bilancio della seconda edizione di “Coltiviamo la cultura: la Festa dell’agricoltura nelle dimore storiche italiane”, l’evento promosso dai Giovani di Confagricoltura – Anga e i giovani dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI). Tredici le dimore che hanno aperto le loro porte a più di 5000 visitatori e ospitato 100 le aziende agricole del territorio, con l’obiettivo di promuovere lo stretto legame tra agricoltura e cultura, valorizzando insieme i beni culturali di interesse collettivo e i prodotti agricoli del territorio delle regioni coinvolte: Piemonte, Friuli, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Sicilia.
I numerosi partecipanti si sono immersi nell’atmosfera di ogni dimora degustando e acquistando i prodotti delle aziende agricole in mostra (olio, vino, miele, confetture, succhi di frutta, mandorle), e apprezzando la storia della dimora con visite guidate.
“Abbiamo voluto ripetere la nostra collaborazione con l’ADSI. Un legame profondo e consolidato con le dimore storiche, molte delle quali sono anche aziende agricole. Siamo riusciti – ha detto il presidente dei Giovani agricoltori di Confagricoltura, Giovanni Gioia – a raggiungere l’obiettivo di promuovere insieme agricoltura e cultura. Continueremo a farlo sviluppando ancora la nostra collaborazione per valorizzare sempre più i nostri magnifici territori con loro le loro eccellenze, che rendono unica la nostra meravigliosa Italia”.
“Questa giornata ha voluto sancire in maniera ancora più salda il legame tra le dimore storiche e il territorio in cui si trovano. Il nostro scopo – ha spiegato Anna Maria Pentimalli, presidente di ADSI Giovani – era quello di valorizzare i prodotti d’eccellenza Made in Italy delle aziende agricole, permettendo al contempo ai cittadini di visitare in maniera esclusiva questi luoghi. Siamo molto felici della grande partecipazione all’iniziativa e ci auguriamo di poter sempre di più mettere in luce il legame tra queste due realtà con iniziative volte non solo alla promozione delle dimore storiche, ma anche delle realtà dei borghi e dei comuni in cui si inseriscono”.