Roma, 13 nov. (askanews) – La manovra implica che “il rapporto tra il debito pubblico e il PIL scenda solo marginalmente nel prossimo triennio” e il debito elevato “è un elemento di vulnerabilità per il Paese”. E’ quanto sottolinea la Banca d’Italia nell’audizione sulla legge di bilancio davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Anche per effetto della restrizione monetaria attuata dalla BCE, nell’attuale contesto il differenziale tra i tassi di interesse sul debito pubblico e la crescita del PIL nominale è meno favorevole che nel recente passato – ha detto il Vice Capo Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, Andrea Brandolini – permangono inoltre i costi assai significativi per la finanza pubblica di misure decise negli 20 anni precedenti”.
“La decisione di attuare una manovra espansiva, associata a un piano di privatizzazioni, implica pertanto che il rapporto tra il debito pubblico e il PIL scenda solo marginalmente nel prossimo triennio – ha aggiunto – L’elevato livello del rapporto è un elemento di vulnerabilità per il Paese; riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi e alza il costo del debito anche per i prenditori privati, con effetti negativi sulla competitività dell’intera economia italiana”.