Roma, 12 nov. (askanews) – “A Toti il fatto che a noi il mortaio sul Tamigi non piaccia non va giù. E per questo si produce in uno sproloquio sui massimi sistemi. Secondo Toti ci sarebbe un filo (rosso) che lega il no al mortaio gonfiabile, quello al rigassificatore e addirittura la piazza del Pd a Roma di ieri e un articolo di Maurizio Maggiani che irride con grazia il tentativo di ridurre l’immagine di una storia complessa e affascinante ad un gastrogonfiabile. Perché il tutto è legato dalla cultura elitaria della sinistra e dal conseguente disprezzo per il popolo di cui è lui evidentemente l’alfiere. Peccato che la teoria si basa su presupposti evidentemente falsi”. Lo scrive sui social il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
“1) Il rigassificatore a Vado – elenca Orlando- non è stato deciso perché preoccupati per l’aumento delle bollette ma per fare un favore alla Meloni e al sindaco di Piombino. 2) Dire che non ti piacciono i gonfiabili sul Tamigi e lo sputtanamento di soldi pubblici non significa minimamente essere contro il turismo. Ne’ al contrario lo sputtanamento di risorse dei contribuenti fa di Toti un amico del popolo. 3) Sostenere che il modello di turismo predatorio che Toti sposa senza riserve rischia di distruggere un patrimonio delicato non significa in alcun modo disinteressarsi dell’occupazione. Anzi è vero esattamente il contrario, un turismo sostenibile può produrre una qualità del lavoro migliore rispetto a quella assicurata dall’attuale modello fondato su bassi salari e lavoro precario. 4) Nelle parole di Toti emerge in verità un non troppo dissimulato fastidio per il popolo che si contrapporrebbe alle élite (che hanno letto milioni di libri per il livello culturale). Il governatore finge di non sapere che in verità le élite (di cui fa parte a pieno titolo) nel nostro Paese sono selezionate più per la nascita che per i libri che hanno letto. Ne’ sospetta che anche il popolo possa volere una vita più piena, non solo basata sull’accesso ai consumi ma anche su un equilibrio diverso tra uomo e natura e tra lavoro e capitale. Per Toti il popolo sono solo le carovane dei turisti che, benvenuti, visitano la nostra regione. E Toti è sicuro che quei turisti vogliono solo viaggiare così e non magari perché non esistono alternative per lavoratori e pensionati. Calamite e mordi e fuggi sono l’unico orizzonte possibile “perché non hanno letto milioni di libri”.Riscatto, crescita culturale, consapevolezza sono parole assenti dal suo orizzonte”.
“5) La piazza di Roma, la piazza del Pd – conclude l’ex ministro- era fatta da lavoratori, pensionati, studenti che Toti dovrebbe rispettare. Chiedevano di non tagliare le pensioni, di garantire il diritto alla casa, alla scuola e alla sanità pubblica. Tutte preoccupazioni da intellettuali miliardari evidentemente.Lui no, di queste cose non si preoccupa perché è un vero “amico del popolo”. Chi ha dovuto prenotare una visita specialistica in Liguria ne sa qualcosa”.