Milano, 10 nov. (askanews) – “Dedico Bella Ciao alle donne iraniane, che la cantano in italiano perché è diventata una canzone internazionale ed è diventa anche simbolo della protesta, ma ho fatto un piccolo cambiamento, nel cui testo ho sostituito la parola invasore con oppressore, perché in Iran non c’è un invasore ma un oppressore. Così l’83enne cantautore Francesco Guccini, ha parlato del canto popolare in occasione della presentazione del suo ultimo album “Canzoni da osteria” alla Statale di Milano. “Non è una canzone partigiana, passa per esserlo, ma la cantavano anche le mondine”.