Consiglio Stato: stop a uccisione lupi di Malga Boldera – askanews.it

Consiglio Stato: stop a uccisione lupi di Malga Boldera

Accolto il ricorso delle associazioni animaliste
Nov 10, 2023

Roma, 10 nov. (askanews) – Questa mattina il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni Enpa, LEIDAA e Oipa contro l’uccisione di due lupi a Malga Boldera (Trento), confermando la sospensione del decreto di abbattimento firmata la scorsa estate dal presidente della Provincia Autonoma di Trento (PAT), Maurizio Fugatti. Impugnato subito dopo la sua emanazione, quel provvedimento era stato già sospeso in via cautelare in sede monocratica dal presidente di Sezione Michele Corradino e oggi il CDS si è espresso in seduta collegiale ribadendo la decisione presa a suo tempo. Per le tre associazioni ricorrenti, rappresentate sempre in giudizio dall’avvocato Valentina Stefutti, la sentenza del Consiglio di Stato è una vittoria straordinaria che dimostra la fondatezza dei rilievi mossi da Enpa, LEIDAA e Oipa all’ordinanza Fugatti: essa indebolisce ancora una volta la politica faunicida del presidente della PAT. «Restiamo in attesa che sull’ordinanza “ammazzalupi” di Fugatti ci si esprima anche nel merito, ma possiamo comunque dire che la guerra dichiarata dal presidente della PAT contro i grandi carnivori del Trentino è stata finora sconfessata dalla nostra giustizia amministrativa. Purtroppo – commentano le tre associazioni – qualche conseguenza questa guerra l’ha prodotta, alimentando forti tensioni sociali sul territorio e provocando quelli che si sospetta essere possibili atti di bracconaggio». In una giornata così positiva, il pensiero di Enpa, LEIDAA e Oipa è per i sette orsi che da gennaio ad oggi sono morti in circostanze non ancora chiarite. «Rinnoviamo la nostra richiesta a Maurizio Fugatti di deporre l’ascia di guerra e di impegnarsi realmente e fattivamente per la convivenza con gli animali selvatici, lupi e orsi anzitutto, adottando tutte quelle misure di prevenzione che in questi anni sono state trascurate in modo sistematico dalla PAT».