Roma, 9 nov. (askanews) – “Certo che avverto il momento e la pressione che stiamo affrontando, altrimenti vorrebbe dire che la lotta per il titolo non m’importa”. Parola di Pecco Bagnaia nella conferenza stampa del giovedì che apre il weekend in Malesia. Bagnaia ha 13 punti di vantaggio sullo spagnolo Martin con tre gare da disputare. “La pressione è un grande carburante, ti fa sentire la fame e la voglia di essere ancora campione” continua. Di fianco a lui è seduto il suo avversario diretto, Jorge Martin; non c’è tensione tra loro, sorridono alle domande dei giornalisti. “L’anno scorso per tutto il weekend ho avuto tanta pressione e poi ho vinto. Ciascuno la vive in modo diverso, ma è sempre grande aiuto” continua il ducatista.
“Sepang è tra le me piste preferite, conservo dei bei ricordi, in tutte le categorie – continua – Ci vorrà un po’ di fortuna con il meteo, ma possiamo essere competitivi in ogni situazione”. Per Bagnaia prove e qualifiche saranno determinanti. “Nei test a febbraio è andato tutto bene, ma tutti hanno raggiunto un livello molto alto e mi aspetto una bella battaglia, il confronto sarà senz’altro interessante. Io, però, vorrei partire davanti per evitare la bagarre delle ultime gare”.
La pressione inferiore delle gomme resta un aiuto in gara: “So perfettamente cosa significa correre con la pressione al di sotto del limite, per tutta la gara – risponde sul punto Pecco -, perché ti dà un gran vantaggio in frenata e stare dietro diventa meno difficile”, ma il suo giudizio su questo aspetto del regolamento resta negativo. L’aveva detto a inizio stagione, lo ribadisce adesso. “A nessuno piace questa regola perché condiziona troppo lo stile di guida e abbassa sensibilmente il livello della sicurezza; basta superare di poco il limite per perdere l’anteriore, com’è successo a me in Thailandia. Ecco perché il mio team sta facendo un lavoro impressionante per garantirmi una pressione della gomma costante”.
Nell’intervista rilasciata a Sky Bagnaia ha aggiunto: “Dall’Igna dice che ho perso esplosività dopo l’incidente di Barcellona? La botta del Montmeló è stata molto intensa, può essere che inconsciamente sia così – ha spiegato il torinese -. Da quel momento ho faticato di più a entrare in pista e fare il giro secco. In Australia ero tornato a essere competitivo sul time attack e nell’ultima gara sono andato abbastanza vicino alla pole, però mi è mancato qualcosa”. Ecco allora un cambio di strategia a partire dalla Malesia: “Sarà fondamentale l’FP1, entrare in pista e martellare forte fin dai primi giri – ha aggiunto Pecco -. Questa è una pista che mi piace molto, giusto attuare qui una strategia diversa per capire se funzionerà o meno. Anche per quanto riguarda le gomme in vista della gara. Sono sicuro che può essere una buona strada”.