Milano, 6 nov. (askanews) – L’ultimo video inedito della vittima ancora in vita, atti giudiziari mai divulgati, video del killer mai diffusi integralmente e testimonianze inedite. Non a caso, é “Dove nessuno guarda” il titolo della nuova docuserie Sky Original dedicata alla vicenda di Elisa Claps: 4 episodi – in onda tra il 13 e il 14 novembre in esclusiva su SkyTg24, Sky Crime e Sky Documentaries (e in streaming su Now) – per ripercorrere il caso della 16enne di Potenza scomparsa nel nulla nel pomeriggio del 12 settembre 1993. Il cadavere, mummificato, sarà ritrovato quasi 17 anni dopo – nel marzo del 2010 – nascosto nel sottottetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Una delle più incredibili e intricate storie di cronaca italiana, come ci racconta l’autore Pablo Trincia, già protagonista – e voce – del podcast pubblicato con successo per i 30 anni dalla scomparsa della studentessa: “Questo, come abbiamo raccontato nella serie, è un giallo al contrario. E’ un giallo in cui il nome dell’assassino è lì ma poi tutti ci girano intorno. E quindi è singolare, perchè in genere la ricerca dovrebbe essere ‘chi è stato?’. E invece qui è l’esatto contrario. E alla fine dopo 17 anni ecco una beffa, una beffa per i familiari della famiglia Claps ma una beffa anche per gli investigatori, lo scoprire che il corpo di una scomparsa si ritrova nel punto esatto in cui era scomparsa. Quindi una storia che veramente fa il giro ed è un caso, verrebbe da dire, unico”.
La docuserie – prodotta da Sky Italia e Sky TG24 e realizzata da Chora Media con la regia di Riccardo Spagnoli – affronta attraverso una ricostruzione analitica tipica del giornalismo d’inchiesta tutti gli altri aspetti di una vicenda che – a prescindere dalla verità giudiziaria e dalla condanna inflitta in via definitiva al killer Danilo Restivo – dopo 30 anni presenta ancora troppi punti oscuri.
“Questo caso è un caso chiuso ma ha più zone d’ombre che zone di luce: perchè il ruolo della Chiesa è sicuramente un elemento molto oscuro – sottolinea l’autore – Non si capisce perchè. Non si capisce il perchè di questo comportamento, non ci capisce perchè il parroco della Santissima Trinità, che poi è scomparso, abbia mentito sulla conoscenza con la famiglia Restivo. Non si capisce che legami ci fossero tra questo parroco e la famiglia Restivo, si possono intuire, ma sarebbe bello saperne di più. Non si capisce perchè la Procura non abbia indagato come doveva, nonostante la famiglia stessa avesse scoperto il nome del killer pochi minuti dopo la scomparsa di Elisa. E quindi sì, è una storia che in verità appunto ha più zone d’ombra che zone di luce”.
Coperture, depistaggi, segreti ed errori investigativi, raccontati non soltanto con la voce dei protagonisti, ma anche attraverso materiale video mai diffuso e documenti processuali accessibili ma finora mai portato allo scoperto: “E’ una serie ricchissima di immagini e chi la guarderà – puntualizza ancora Trincia – avrà la possibilità di veramente farsi un’idea a 360 gradi di cosa sia stato questo caso”.