Firenze, 3 nov. (askanews) – “Con i dati di adesso, l’Arno non dovrebbe fare paura. Di queste piene, a questi livelli, ne abbiamo due o tre l’anno. Si parlava delle 12, ma guardando alcuni modelli previsionali, sulla base delle piogge previste, risulterebbe invece che il momento peggiore sia già passato, sempre col condizionale d’obbligo”. Lo afferma il Segretario Generale Autorità di Bacino del Fiume Arno, Gaia Checcucci.
“L’Arno è un sorvegliato ma -aggiunge Checcucci- i sorvegliati speciali sono altri. Il problema di questo fronte di pioggia importante, imprevedibile, è che ci sono cumulate che nelle serie storiche non si vedevano da mille anni. Naturalmente, va tutto perimetrato. Questi fronti temporaleschi localizzati e concentrati hanno portato non alla rottura degli argini del Bisenzio, ma al loro superamento. Sono numeri impressionanti. 300, 350 mm in 12 ore, che erano previsti, ma che si sono concentrati in 4 ore. Siamo davanti ad eventi mai visti, a fronte dei quali bisogna attrezzarsi, fuori dai sensazionalismi”.