Roma, 2 nov. (askanews) – “Il Mieloma Multiplo è tra le patologie oncoematologiche più comuni e con un forte impatto sociale per i pazienti e i caregiver. L’innovazione tecnologica in questi ultimi anni ha prodotto una notevole quantità di opzioni terapeutiche, comportando notevoli miglioramenti che hanno cambiato l’evoluzione della malattia e generato una nuova complessità gestionale nel percorso di cura. La conoscenza e la condivisione delle problematiche legate alla gestione delle nuove terapie è uno degli aspetti fondamentali per migliorare la qualità della vita di pazienti e caregiver”. Lo ha spiegato Tommaso Caravita, Responsabile U.O.S.D. Ematologia dell’ASL Roma 1, intervenuto al webinar, promosso dal CEIS-EEHTA dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e patrocinato dalla Sihta (Società Italiana di Health Technology Assessment) con la partecipazione di clinici, associazioni pazienti ed esponenti delle istituzioni, e realizzato con il contributo non condizionante di Sanofi, in cui è stato affrontato il tema della gestione della patologia, ottimizzazione delle risorse e qualità di vita.
Il Mieloma Multiplo, infatti, nonostante i notevoli miglioramenti in termini di aspettativa di vita dei pazienti, continua a presentare alcune barriere dal punto di vista della fruizione delle terapie, soprattutto quelle infusionali, che spesso comportano lunghi tempi di attesa e di permanenza in day hospital nelle strutture ospedaliere, e la cui grande efficacia può essere compromessa dalla difficoltà di accesso alle cure. Tutto ciò ha un impatto significativo su aderenza ed efficacia terapeutica, ma anche sulla conciliazione con le esigenze familiari e professionali del paziente.
L’incontro online è stato un’importante occasione di approfondimento e analisi dell’impatto sociale ed economico di questa malattia e dell’importanza di ottimizzare le risorse temporali e materiali nella sua gestione, per contribuire ad attutire i costi diretti e indiretti a carico del sistema sanitario, e a migliorare la qualità di vita del paziente. All’esigenza di tenere in dovuta considerazione anche la dimensione psicologica e di garantire sostegno sociale, guarda il presidente nazionale dell’Associazione Italiana contro le Leucemie – AIL, Giuseppe Toro. Si parla infatti di “pazienti che spesso presentano condizioni cliniche debilitanti e che minano fortemente la qualità di vita e le possibilità di accesso alle cure. Per questo, noi di AIL siamo particolarmente attenti a promuovere l’importanza dell’assistenza domiciliare, la creazione di corsie preferenziali per ridurre al minimo il soggiorno del paziente nelle strutture sanitarie e la presenza di un sostegno psicologico che vada a integrare la presa in carico”.
Parlare di gestione di una patologia vuol dire anche riflettere sull’ottimizzazione delle risorse impiegate: “Il Mieloma Multiplo è caratterizzato da un costo elevato della malattia rispetto ad altri tipi di cancro”, dichiara Francesco Saverio Mennini, Research Director EEHTA del CEIS. “Questo costo è calcolato intorno ai 10.438 annui per paziente, dei quali il 78% relativo a costi indiretti, dovuti ad assenteismo e presenteismo, e il 22% a costi diretti sanitari e non sanitari. Razionalizzare le risorse, e mettere in atto politiche di prevenzione dei ricoveri, può sicuramente migliorare l’efficienza del sistema di cure e assistenza nel suo complesso, e dunque la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari”.