Ginevra, 31 ott. (askanews) – “Gaza è diventata un cimitero per i bambini. È un inferno per tutti. E le minacce contro i bambini vanno oltre le bombe e i mortai. Voglio parlare brevemente dell’acqua e dei traumi. Oltre un milione di bambini a Gaza sta anche vivendo una crisi idrica critica. La capacità di produzione idrica di Gaza rappresenta solo il 5% della sua produzione quotidiana abituale. I decessi infantili – in particolare di neonati – dovuti alla disidratazione costituiscono quindi una minaccia crescente”.
A parlare è il portavoce dell’Unicef, James Elder interventuo in videocollegamento nel corso di una conferenza stampa a Ginevra alla stampa a Ginevra.
“Fin dai primi giorni delle ostilità senza precedenti nella Striscia di Gaza – ha continuato Elder – l’UNICEF ha chiaramente insistito sulla necessità di un immediato ‘cessate il fuoco’ umanitario, affinché gli aiuti potessero arrivare e i bambini rapiti fossero liberati. Come molti altri, abbiamo chiesto la fine degli omicidi di bambini. I nostri più gravi timori riguardo al numero di bambini uccisi che ammonterebbe a decine, poi a centinaia e infine a migliaia, si sono concretizzati in soli 15 giorni. Le cifre sono spaventose. Oggi più di 3.450 bambini sarebbero stati uccisi. Sorprendentemente, questa cifra aumenta notevolmente ogni giorno”.