Milano, 30 ott. (askanews) – Il capo della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, ha avvertito che impedire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza “come previsto dalla convenzione di Ginevra costituisce un crimine” e “la legge non è un extra che si può applicare o no”.
In un video postato sull’account social del giudice stesso, Karim Khan ha definito la situazione “un incubo” e ha aggiunto che “Israele deve garantire senza indugio che i civili ricevano cibo e medicine” a Gaza, mentre si moltiplicano le richieste per consentire il passaggio del sostegno umanitario ai civili.
Karim Khan ha anche dichiarato che gli atti commessi il 7 ottobre “sono i più anti-islamici” che si possano immaginare. Ha parlato di “errori di questa generazione di leaders” e ha detto che “non ci sono figli di un Dio minore”.
“A Rafah, ho visto camion bloccati, pieni di beni e aiuti umanitari, lontani dalle bocche affamate e dalle ferite” dei residenti di Gaza, ha detto Khan.
Dal 9 ottobre Israele ha imposto un “assedio totale” a Gaza, interrompendo le forniture di acqua, elettricità e cibo, mentre il territorio era già sottoposto al blocco israeliano.