Roma (askanews) – Il terzo film di Emma Dante è la trasposizione cinematografica di uno dei suoi spettacoli teatrali, “Misericordia”. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema, sarà in sala dal 16 novembre. E’ ambientato in un borgo fatto di degrado e povertà, popolato da prostitute che vivono sotto il controllo di uno sfruttatore violento.
“La loro vita è monopolizzata da questa persona, da questo mondo patriarcale nel quale vivono” spiega Dante.
In quel microcosmo due di loro hanno cresciuto un ragazzo nato da una violenza, rimasto bambino, fragile, e che nonostante tutte le difficoltà è capace di suscitare tenerezza e desiderio di accudimento: “Arturo per queste donne è sicuramente un canale d’amore, è un posto dove possono depositare quello che non possono fare nelle altre attività della giornata. Quindi Arturo è la loro cassaforte, dove mettere amore dentro”.
Il terzo film della regista, più di altri lavori, mostra la solitudine delle donne ed è una denuncia contro il patriarcato.”Secondo me lo è ed è questo il motivo per cui piace di più alle donne. Io sento questo dalle reazioni che ho ricevuto, negli uomini c’è qualcosa che li respinge, che li infastidisce. Meno sulle donne”, conclude la regista.