La pasta è al terzo posto tra i prodotti più imitati al mondo – askanews.it

La pasta è al terzo posto tra i prodotti più imitati al mondo

L’app ITA0039 contro i falsi per il World Pasta Day
Ott 25, 2023
Milano, 25 ott. (askanews) – La pasta, regina delle tavole in Europa, occupa il terzo posto tra i prodotti più imitati a livello globale. Tortellini, maccheroni, ravioli, fettuccine di Italian Sounding – che sembrano italiani ma non lo sono – sono maggiormente diffusi in Europa, dove, con una quota del 17,4%, la pasta rappresenta la seconda categoria di prodotti più imitata, più che in Nord America (14,6%), dove occupa la quarta posizione. Un terzo dei prodotti oggetto di imitazione appartenenti a questa categoria sono i sughi utilizzati nella preparazione di primi piatti, nel 26,8% dei casi per i Paesi europei, mentre per il mercato nordamericano addirittura quasi la metà dei prodotti Italian Sounding acquistati sono condimenti per pasta (il 47,5%) seguiti dai surgelati e dai piatti pronti (con una quota del 22,1% tra i prodotti di questa tipologia), come ad esempio lasagne, insalate di pasta, risotti. La grafica del packaging ricorda l’Italia, con nomi come “Contadina”, diciture come “Italian Style Tomatoes”, “recette originale”, invece di ricetta originale. Le segnalazioni che i consumatori di tutto il mondo fanno pervenire sull’app ITA0039 -grazie alla scansione dei prodotti sugli scaffali e che restituisce informazioni sulla loro origine- ci ha permesso di avere un quadro di quanto il fenomeno dell’Italian Sounding sia diffuso sui prodotti a base di pasta. E così scopriamo che in Finlandia mangiano gli spaghetti al sugo confezionati in un packaging che ricorda una salsiccia, in Germania vendutissima la pizza che ha come condimento la pasta, i francesi amano la “pasta parmesana”, in Svezia si trova sugli scaffali della grande distribuzione la pasta piccante e in Vietnam sono vendutissimi i Kaghetti! ITA0039 è l’app firmata Asacert che certifica l’italianità di prodotti e ristoranti all’estero e in base allo stesso protocollo verifica l’italianità dei prodotti acquistati fuori dai confini italiani.