Roma, 25 ott. (askanews) – “La situazione è sicuramente preoccupante anche se molte sono le istituzioni al lavoro per cercare di risolvere i problemi del comparto. Sicuramente i cambiamenti climatici hanno un impatto importantissimo sull’acquacoltura perché è una produzione che si trova all’interno di un ambiente naturale e quindi è molto sottoposta ai cambiamenti climatici. La siccità è stata un flagello nella scorsa stagione proprio per la mancanza di acqua e chiaramente l’allevamento di specie ittiche ha bisogno di acqua. Quest’anno il problema più importante è stato l’arrivo del granchio blu, una specie aliena, che ha prodotto dei danni molto seri soprattutto negli allevamenti di molluschi”. Lo ha detto Antonia Ricci, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, a margine del workshop internazionale sull’acquacoltura organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (WOAH)
“L’arrivo di questa nuova specie – ha aggiunto – ci ha colto di sorpresa. Il granchio blu è un predatore particolarmente ghiotto di molluschi e ha prodotto dei danni enormi in molti allevamenti. L’ISVE ha appena visto approvato un progetto da parte del Ministero dell’Agricoltura proprio per trovare delle soluzioni per controbattere questo grave problema”.
“I cambiamenti climatici – conclude Ricci – purtroppo producono degli effetti inaspettati, bisogna lavorare in termini ecologici, le nostre produzioni animali stanno in un ambiente e tutti gli squilibri su questo sistema ecologico possono portare problemi agli animali, allevati o non allevati, e all’uomo. Il nostro lavoro di scienziati è quello di trovare i sistemi per preservare questo equilibrio, se l’ambiente è sano gli animali sono sani e le persone sono sane”.