Roma, 24 ott. (askanews) – Nascerà un poliambulatorio di prossimità intitolato a padre Pino Puglisi, nel quartiere Brancaccio a Palermo, in occasione del trentennale della brutale uccisione del beato, prima vittima di mafia riconosciuta come martire della Chiesa. Il Poliambulatorio offrirà ambulatori dedicati alle malattie cardiovascolari (cardiochirurgia, chirurgia vascolare), all’urologia, ginecologia, medicina interna, ortopedia, dermatologia, oculistica e chirurgia generale.
Il nuovo Poliambulatorio di prossimità, presentato alla Camera dei Deputati e che sarà inaugurato nei primi mesi del 2024, sorge accanto al Centro Padre Nostro, fondato dal prete simbolo della lotta alla mafia e all’emarginazione in uno dei quartieri più difficili di Palermo. “Io direi che è fondamentale – dice Maurizio Artale, Presidente del Centro di accoglienza Padre Nostro – non solo perché si va a realizzare uno dei sogni di padre Pino Puglisi, che è stato un precursore. Già trent’anni fa lui pensava a quest’esigenza per la comunità di Brancaccio. Poi perché andiamo a riqualificare un bene confiscato alla mafia. Sono due passaggi fondamentali. Avere questa prossimità della sanità a Brancaccio è una cosa fondamentale”.
Il Poliambulatorio sarà costruito all’interno di un immobile confiscato alla mafia, grazie al contributo di GVM Care & Research, Gruppo ospedaliero presente a Palermo con Maria Eleonora Hospital, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN e specializzato nella cura del cuore.
“L’idea del Poliambulatorio di prossimità – sottolinea Massimo Salardino, Ad Maria Eleonora Hospital – è legato al fatto che il Gruppo vuole portare questo avamposto sanitario nel quartiere difficile del Brancaccio, ispirandosi al principio dell’universalità delle cure, del fatto che tutti hanno bisogno di avere accesso alle cure e di iniziare un percorso, che è quello che fa GVM Care & Research: prendere in carico il paziente e portarlo alla risoluzione del suo problema. Il seme che ha gettato padre Pino Puglisi con il suo sacrificio, con il suo martirio, 30 anni fa, oggi sta vedendo un bellissimo germoglio”.
Il quartiere Brancaccio conta circa 600 famiglie, molte delle quali vivono in condizioni di indigenza. Oltre a GVM Care & Research, hanno contribuito alla creazione del progetto e permetteranno la realizzazione dello stesso anche Fondazione EOS (Edison) e lo studio CHVL Architetti Associati.