Birkenau, 23 ott. (askanews) – “Porto con me in questo viaggio il ricordo e la storia di tante persone lgbt+ perseguitate e uccise dalla violenza nazifascista. Quei triangoli sui loro vestiti, ogni colore una storia da cancellare che ci racconta di un triangolo rosa per gli uomini gay e di un triangolo nero per le persone “asociali” tra cui le donne lesbiche, rese invisibili, non nominate, non degne di essere individuate”. Lo ha detto Marilena Grassadonia, coordinatrice dell’Ufficio diritti Lgbt+ del Comune di Roma, a margine della visita al campo di sterminio di Birkenau nell’ambito del Viaggio della Memoria di Roma Capitale e Città Metropolitana.
“La cosa più preziosa di questo Viaggio della Memoria? – ha risposto Grassadonia – è averlo condiviso con centinaia di giovani studenti. Leggere l’incredulità dei loro sguardi mentre ascoltano gli atroci racconti delle persone sopravvissute come Sami Modiano e Tatiana Bucci. Osservare i loro timidi movimenti nel bisogno di stringersi e sfiorarsi come a voler scaldarsi a vicenda davanti al gelo di quelle storie”.
“Porto con me la storia di Lucy Salani, sopravvissuta al campo di concentramento di Dachau e scomparsa a marzo di quest’anno, testimone preziosa di una comunità transgender anch’essa vittima della ferocia nazifascista – ha aggiunto Grassadonia-Porto con me la storia di una comunità che con orgoglio e dignità continua a “resistere”, nonostante l’orrore di allora e le discriminazioni di oggi”.
“E a questo tempo di guerra – ha sottolineato Grassadonia – che ci sbatte in faccia la ferocia e il continuo tentativo di imporre una supremazia, rispondiamo raccontando la storia di chi in questi campi ha perso la vita sperando che questo possa restituire la dignità alle tante vite umane calpestate e la speranza che un mondo migliore sia davvero possibile.