Roma, 22 ott. (askanews) – Sono più di 200 i bambini e i ragazzi assistiti nel Centro di Cure Palliative Pediatriche di Passoscuro, vicino Roma: a meno di 2 anni dall’apertura, l’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù presenta i numeri della struttura che accoglie bambini e ragazzi con malattie gravi ad alta complessità assistenziale e le loro famiglie. Il Centro, inaugurato a marzo 2022, è il primo di questo tipo nella Regione Lazio e il più grande d’Italia in ambito pediatrico. Il presidente Onesti: «Grazie al contributo dei donatori che ci aiuteranno a rendere il Centro ancora più accogliente». Il Centro di Cure Palliative Pediatriche del Bambino Gesù è dedicato all’accoglienza di lattanti, bambini e adolescenti con malattie gravi, inguaribili, che richiedono un’assistenza di alta complessità e garantisce la presa in carico di tutto il nucleo familiare, dai genitori ai fratelli e sorelle. La struttura di Passoscuro «non va intesa solo come un hospice dove si accompagna il bambino nel periodo terminale della sua vita, ma soprattutto come luogo di cura e sollievo per pazienti e famiglie e di transizione dagli episodi acuti della malattia verso una fase di cronicità che può essere gestita in sicurezza anche a casa grazie a un’adeguata formazione dei genitori e al sostegno degli operatori sul territorio, delle ASL e del pediatra di famiglia. Dopo il periodo di assistenza nel Centro, infatti, circa il 90% dei pazienti è potuto tornare a casa con i propri familiari» chiarisce Michele Salata, responsabile del Centro. Ad oggi si stima che nella Regione Lazio siano circa 1.000 i minori che necessitano di cure palliative specialistiche, di III livello, ovvero di équipe esclusivamente dedicate a questo tipo di assistenza. A livello nazionale si stimano almeno 35.000 bambini con lo stesso bisogno, ma la presa in carico nei Centri di Cure Palliative dedicati avviene solo per il 18% di loro.
Da marzo 2022 a luglio 2023 il Centro di Passoscuro ha ospitato 220 bambini e ragazzi. L’età media dei pazienti è di 11 anni, il 56% maschi, il 44% femmine. Per oltre il 70% si tratta di bambini italiani, il resto di piccoli pazienti cittadini di 25 diversi Paesi d’Europa, Africa, Asia e Sud America. Dopo l’Italia, i Paesi più rappresentati sono l’Ucraina, la Romania e l’Albania. Il 60% dei pazienti ricoverati proviene dal Lazio, seguono la Campania (8,6%), l’Abruzzo (5,9%) e la Puglia (5,5%).